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Joel come il padre Beppe: uniti dalla stessa passione e dallo stesso tragico destino

AOSTA — C’era anche Joel Déanoz, 36 anni, direttore della scuola di sci di Breuil-Cervinia, insieme all’amico Gérard Ottavio, sul versante sud del Cervino a salire la Via Deffeyes, quando entrambi hanno trovato la morte. Dopo il ritrovamento dei corpi, a qualcuno è toccato il difficile compito di dare il triste annuncio a Cecilia, moglie di Gérard, e alla famiglia di Joel: la madre e la sorella. La donna più anziana ha dovuto ascoltare più o meno le stesse parole per la seconda volta nella sua vita. La prima era stata quando le avevano comunicato la scomparsa del marito Giuseppe, finito sotto una valanga durante un’escursione al Col Serena.

A Beppe Déanoz è dedicata la torre rocciosa che si staglia sopra Bosses, la Guglia Déanoz, compresa nel massiccio montuoso tra il Monte Bianco e il colle del Gran San Bernardo. Lì Giuseppe Déanoz salì per primo nell’ottobre del 1984, pochi mesi prima della morte. Joel non aveva ancora compiuto cinque anni. Il 36enne mancato ieri sul Cervino seguiva le orme di quel padre conosciuto a malapena, ma di cui aveva sentito raccontare le imprese decine, centinaia di volte. “Siete sicuri sia lui?” ha dichiarato la sorella quando ha saputo della morte di Joel. Sì, proprio lui, segnato dalla stessa passione e dallo stesso tragico destino di un genitore.
Trentadue anni dopo.

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