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KATHMANDU, Nepal — Toccata e fuga a 7.400 metri di quota, per buttare l’occhio sul passo del Makalu La oltre il quale spirano i terribili venti temuti da Denis Urubko. Simone Moro, nel weekend, ha fatto un’altra incursione in alta quota con il compagno kazako: i due hanno passato una notte a quasi settemila metri prima di rientrare al base dove in questi giorni splendono giornate "da cima".
"E’ stata davvero una lotta riuscire a salire lo stretto e ripido canale che porta lassù – prosegue l’alpinista bergamasco -. Ci siamo fermati una cinquantina di metri dal colle perché affacciarsi lassù significava essere investiti da un uragano gelido e da pezzi di ghiaccio volanti".
Lassù i due alpinisti hanno cercato di aggiustare le eventuali corde fisse lasciate dalle spedizioni della primavera 2008 e poi sono tornati direttamente al campo base avanzato, 5.600 metri di quota, dove hanno in programma di riposare quattro giorni prima di fare una puntata ancora più in alto. "Siamo arrivati a 1000 metri dalla vetta in soli 10 giorni dal nostro arrivo – dice Moro – questo ci rende molto soddisfatti".
Al campo base avanzato, intanto, regna un clima piuttosto gradevole grazie al sole che in questi giorni splende alto nel cielo e riscalda le tende. E mentre l’acclimatamento si perfeziona e il fisico si prepara al grande tentativo, i due alpinisti si dedicano alla comunicazione e all’elaborazione di nuovi, emozionanti progetti alpinistici.
