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Tragico epilogo nel post “Vertical Scalacia” sulla Presanella

Stava rientrando dopo aver partecipato alla terza edizione della “Vertical Scalacia” Marcello Gionta, 59 anni, alpinista, atleta, soccorritore. Scendendo dopo la gara lungo lo stesso sentiero, Gionta ha messo il piede in fallo, questa la ricostruzione da parte degli uomini del Soccorso, precipitando in un canalone roccioso per decine di metri.

Le ricerche sono iniziate solo lunedì quando i colleghi non lo hanno visto al lavoro al Trasporto infermi di Pellizzano. Gli uomini del Soccorso Alpino della Val di Sole-Alta Val di Non, insieme ai vigili del fuoco volontari della zona, si sono subito messi alla ricerca dell’uomo trovando dapprima l’auto parcheggiata nello stesso posto dove l’aveva lasciata domenica mattina, poi, purtroppo, nel tardo pomeriggio il corpo senza vita.

Gionta aveva partecipato domenica alla “Vertical Scalacia”, gara di corsa su un tracciato di 4,8 km per mille metri di dislivello. La gara lo ha visto in primo piano da “patito” degli sport di fatica come sempre. Era la passione che lo guidava e non solo il gusto di partecipare in spirito sportivo.

“Conosceva quei sentieri come le sue tasche e non riesco a immaginare che possa aver messo un piede in fallo o semplicemente perso l’equilibrio” commenta un amico, secondo il quale è più probabile che l’uomo sia stato colto da malore. Appassionato di sci di fondo, skiroll, sci alpinismo, mountain bike, corsa su strada e skyrun. “Non poteva vivere senza – spiega ancora il suo amico di sempre – doveva sentirsi sempre in movimento. Si allenava andando al lavoro di

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