Alpinismo

Makalu II, Anderson e Prezelj: nuova via

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KATHMANDU, Nepal — Hanno scalato per 16 ore consecutive, raggiungendo la cima quando ormai era scesa la notte e affrontando la discesa affamati e disidratati, con Anderson che non riusciva più a vedere da un occhio. E’ così che Vince Anderson e Marko Prezelj hanno aperto una nuova via sulla parete ghiacciata del Makalu II, splendido picco di 7.678 metri che si erge a nordovest del più noto e omonimo ottomila. I due alpinisti si trovano in Himalaya insieme a Steve House per tentare una nuova via sulla terribile parete Ovest del Makalu in stile alpino.

Non ci si poteva aspettare niente di meno dalla spedizione dei tre Piolet d’or, le cui salite d’acclimatamento assumono già i contorni dell’impresa da manuale. La settimana scorsa, per esempio, mentre si preparavano alla salita, Anderson e Prezelj hanno aperto una nuova via sul Makalu II (nella foto, a sinistra il Makalu II, a destra il Makalu).
 
I due alpinisti erano saliti con Steve House al campo 2, installato a 6.700 metri di quota poco sotto il Makalu La, lungo la via normale che sale sulla vetta dell’ottomila. La loro intenzione era quella di rimanere lassù alcune notti, per ottimizzare l’acclimatamento. Avevano considerato l’ipotesi di salire sul Makalu II, ma non ne erano certi.
 
Dopo una notte a campo 2, però, Anderson e Prezelj non hanno resistito alla tentazione: faceva caldo, c’era il sole, e sono partiti per la salita. House, che da qualche giorno accusava una fastidiosa tosse, è rimasto in tenda a riguardarsi e ad aspettarli.
 
I due hanno camminato per un paio d’ore fino alla base della parete ovest del Makalu II e poi hanno attaccato la scalata, su terreno misto e sempre più ripido. "La salita diventava più dura man mano che ci alzavamo di quota – racconta Anderson -. Sopra i settemila metri abbiamo rallentato il ritmo per via dell’altitudine: al tramonto si è alzato il vento e ha iniziato a nevischiare, e noi eravamo ancora in piena scalata. Sembrava che quella parete non finisse mai".
 
Hanno continuato a scalare anche con il buio e le temperature in picchiata. Non avevano più acqua da diverse ore ed erano esausti, ma hanno tenuto duro e finalmente sono sbucati sulla cima del Makalu II, detto anche Kanchungtse, a 7.678 metri di quota. "Non ci siamo detti nulla – racconta ancora Anderson – ci siamo dati una pacca sulle spalle e senza nessuna foto nè festeggiamento abbiamo iniziato la discesa lungo la cresta. Marko è stato davanti per tutto il tempo, io non vedevo più dal mio occhio destro, forse per la disidratazione".
 
In poche ore hanno raggiunto la tenda, dove House li aspettava con bevande calde e minestra. Ora, tutti e tre si trovano a campo base, per godersi il meritato riposo e preparare nei dettagli il tentativo sulla Ovest del Makalu.
 
Sara Sottocornola

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