KATHMANDU, Nepal — Colpo di scena nell’alpinismo femminile. A soli tre giorni dal conseguimento dell’undicesimo ottomila, Edurne Pasaban annuncia a sorpresa di essere diretta in Tibet per la scalata dello Shisha Pangma, 8.043 metri. Uno dei tre che le mancano per completare la sua collezione dei 14 ottomila.
L’alpinista spagnola ha raggiunto la vetta del Manaslu soltanto domenica scorsa. Ha lasciato quel campo base in tutta fretta, il giorno successivo alla salita, per rientrare a Kathmandu in elicottero e sistemare i documenti per il trasferimento in territorio tibetano.
Ieri è ripartita, con i suoi compagni di Al Filo de Lo Imposible, alla volta del Tibet. Prima un lungo viaggio in auto, poi una salita con gli yak carichi di materiale. Se tutto va bene, il gruppo dovrebbe arrivare al campo base dello Shisha già questa sera.
"In questi giorni ho ricevuto sia incoraggiamenti che critiche – racconta la Pasaban -, perchè non ho avuto tempo di recuperare bene le forze dopo la salita al Manaslu. In effetti avevo qualche dubbio. Ma poi ho ripensato al 2003, quando ho scalato i due Gashebrum nel giro di una settimana. E ho deciso di provarci. Se poi non dovessi farcela, tornerò a casa comunque contenta".
Se invece la scalata dovesse andare a buon fine, l’alpinista spagnola conquisterebbe il suo 12esimo ottomila, superando Nives Meroi e Gerlinde Kaltenbrunner, e passando in testa alla classifica femminile della corsa ai 14 ottomila. Ma nell’immediato futuro potrebbe anche esserci un bel testa a testa, se davvero la Meroi confermasse il tentativo all’Annapurna, di cui corre voce sempre più insistente.
