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Paletti “virtuali” al posto di quelli veri

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TORINO — Vista così, c’è il rischio che faccia la fine della moviola in campo: anni di discussioni per introdurre un apparato tecnologico nel tempio inviolato del pallone. Certo è distinata a far parlare – e parecchio – l’ultima novità nel campo dello sci agonistico: l’introduzione di paletti virtuali al posto di quelli veri.

La presenterà il professor Gianni Mazzonetto – docente di design industriale all’Istituto universitario di architettura (IUAV) di Venezia -, sabato prossimo al Museo della Montagna di Torino, durante la mostra "Sci e design" che resterà aperta fino al 2 novembre.
 
Si tratta, in buona sostanza, di sostituire i paletti attuali di plastica – molto evoluti rispetto a quelli precedenti in legno, ma da taluni ritenuti ancora pericolosi – con paletti virtuali, ovvero fasci di luce.
 
Il fascio luminoso esce da una sorgente piazzata su un pozzetto posto sulla neve. "Si tratta di onde elettromagnetiche – ha spiegato il professore alla stampa – che possono avere i colori desiderati, per esempio rosso e blu". Con questi fasci di luce si può disegnare qualque tracciato. I paletti virtuali sono visibili ai discesisti, ai giudici, al pubblico e a chi da casa guarda la gara in tv.
 
Al piede del palo luminoso poi viene applicato un «rilevatore di passaggio» che trasmette un’onda elettromagnetica riflessa da una placca applicata agli scarponi dello sciatore. "Questo consentirà, senza ombra di dubbio se il concorrente ha passato regolarmente la porta. Inoltre, i tempi rilevati verranno trasmessi istantaneamente alle tv e al pubblico" ha detto Mazzonetto.
 
Ma quali sono gli effettivi vantaggi dei paletti virtuali? In primo luogo, sono meno pericolosi per gli sciatori. Gli slalomisti sono abili nello sfiorare i paletti, ma un eventuale urto con la parte rigida può creare problemi anche seri. Gli infortuni alla ginocchia in Coppa del mondo non si contano. Per le donne la percentuale di guai è addirittura tripla rispetto ai maschi. Senza contare poi le conseguenze delle inforcate.
 
Insomma, l’iniziativa hi-tech farà storcere il naso ai puristi dello sci. Ma qualche beneficio potrebbe averlo. Già dal prossimo inverno cominceranno le sperimentazioni. Si partirà con gli sci club e le scuole di sci. Intanto la Coppa del mondo resta a guardare.  

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