Scienza e tecnologia

Lecco, al lavoro per prevenire le frane

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LECCO — Studiare i movimenti delle rocce, prevenire le frane e garantire maggior sicurezza a popolazioni e soccorritori coinvolti in disastri idrogeologici. Tutto questo sarà possibile grazie ad una rete di sensori ad alta tecnologia che monitorano versanti montani a rischio e trasmettono informazioni in tempo reale a delle sale operative dedicate con tecnologia mista cablata/wireless. Ecco l’innovativa sperimentazione scientifica del Politecnico di Milano e della Siemens, che sarà condotta nel prossimo triennio sulle montagne lecchesi, con la collaborazione dello storico gruppo alpinistico dei Ragni.

Ricerca, tecnologia e alpinismo si uniscono ancora una volta per cercare di risolvere uno dei problemi più diffusi dei territori di montagna: le frane, le scariche di roccia e in generale i dissesti idrogeologici. Fenomeni che troppo spesso colgono di sorpresa abitanti delle zone colpite dai disastri e soccorritori che si trovano a dover intervenire in territori a rischio, di cui conoscono poco.
 
Ecco allora l’idea di monitorare i versanti montani con delle reti di sensori che, unitamente a sensori tradizionali, montino sensori in grado di percepire anche il manifestarsi di microfratture nella roccia. Tali microeventi con l’andar del tempo possono provocare anche crolli di grandi dimensioni. I sensori, che funzionano grazie all’energia prodotta da pannelli solari di piccola dimensione e intelligenti al punto da adattarsi alle particolari condizioni meteo, trasmettono queste informazioni a sale operative dedicate dove degli esperti cercheranno di interpretarle e creare dei modelli previsionali di rischio e rischio residuo.
 
Grazie a queste informazioni, Vigili del Fuoco e la Protezione Civile potranno capire le cause che hanno causato le catastrofi, valutare meglio la situazione in caso di intervento e in generale agire con più efficacia. Ma potranno anche fare di più. Grazie al costante monitoraggio, sarà possibile osservare l’evoluzione dei fenomeni e prepararsi ad affrontarli.
 
La prima rete di sensori wireless sarà installata alle spalle di Lecco, sul Monte San Martino, da sempre conosciuto come un territorio a rischio di crolli rocciosi. I sensori verranno posizionati dagli alpinisti del gruppo Ragni di Lecco e trasmetteranno i dati ad un team di esperti del Politecnico e della Siemens che lavorano presso il Polo regionale di Lecco. Loro compito, oltre alla messa in opera della rete di monitoraggio pilota, quello di garantire l’acquisizione e la trasmissione delle informazioni rilevate sulla parete rocciosa.
 
I primi risultati della ricerca dovrebbero arrivare gia’ nel 2009.
 
Sara Sottocornola

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