Cronaca

Cumiana, arrestati 2 bracconieri

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CUMIANA, Torino — Sono stati arrestati martedì notte due bracconieri a Cumiana, sulle montagne torinesi. I due cacciatori sono stati colti in flagranza di reato in possesso di pistole e fucili non denunciati, modificati e dotati di sofisticate ottiche di mira. La procura di Pinerolo ha pertanto ordinato l’arresto dei due uomini.

L’arresto è avvenuto verso le 3 della notte tra martedì e mercoledì, ed è stato effettuato dagli Agenti del Servizio Tutela della Fauna e della Flora della Provincia di Torino. I due uomini arrestati, entrambi residenti nella zona di Cumiana, sono stati colti in flagrante, mentre maneggiavano armi fuori legge.
 
Avevano con loro infatti, fucili e pistole non denunciati, modificati e dotati di sofisticate ottiche di mira. Alcune delle armi erano di fabbricazione artigianale, probabilmente prodotte dagli stessi braconieri.
 
Le perquisizioni successive svolte nelle case dei due cacciatori, hanno poi portato alla luce altri fucili e pistole di dubbia provenienza. Inoltre, gli inquirenti hanno ritrovato presso le loro abitazioni carcasse di animali, probabilmente caprioli e cinghiali.
 
La procura di Pinerolo ha poi stabilito che i due arrestati fossero condotti presso il carcere delle Vallette di Torino.
 
Immediato il plauso delle autorità provinciali, che si sono complimentate con il personale del Servizio Tutela Fauna e Flora.  "Nel nostro territorio – ha detto Sergio Bisacca, Vice-Presidente della Provincia di Torino e Assessore alla Tutela della Fauna e della Flora – l’attività di bracconaggio si sta sempre più specializzando nell’abbattimento degli ungulati. Il che fa presumere che vi sia un commercio clandestino di carne di animali selvatici: cinghiali e caprioli in particolare".
 
"Per ovviare a questo problema – ha aggiunto Bisacca -, la Provincia di Torino sta avviando con la Regione Piemonte una collaborazione, per realizzare forme macellazione e commercializzazione ufficiale delle carni di cervi, caprioli e cinghiali, prelevati legittimamente. Riteniamo che ciò possa costituire un deterrente efficace all’esercizio della caccia di frodo".
 
 
 
Valentina d’Angella
Foto courtesy of Signato.it

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