Alpinismo

Schiarita: Mondinelli sul ghiacciaio

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FAIRY MEADOWS, Pakistan – “C’è stata una schiarita, qualche ora fa. Gnaro è partito con i due portatori verso il ghiacciaio. Stiamo cercando di scorgere Walter e Simon”. Queste le ultime notizie dal campo base del Nanga Parbat, dove questa mattina una finestra di bel tempo ha consentito, finalmente, di vedere la parete da vicino. E mentre i soccorsi vanno avanti senza sosta, il pensiero vola a Karl.

Il primo contatto tra Gallo e Agostino Da Polenza è avvenuto alle 2.10 di questa mattina. In Pakistan erano da poco passate le sei. “Si sta aprendo – ha annunciato Gallo – stiamo osservando la via Buhl con i binocoli. Lassù c’è il sole da mezz’ora, non sembra esserci molta neve. Spero ci siano le condizioni per scendere e che i ragazzi siano partiti”.
 
Da Nones e Kehrer, questa mattina, non si è avuta ancora alcuna notizia. Ma Gnaro Mondinelli non ha perso un minuto. Si è subito messo in cammino, seguito dai due portatori d’alta quota, per salire sul ghiacciaio, da dove dovrebbero scendere i due alpinisti. Da lì sta osservando la parete per capire i loro movimenti: al momento, però, non è ancora stato possibile scorgerli.
 
“Gnaro mi ha chiamato qualche minuto fa – ha detto Gallo in una nuova telefonata poco dopo le sette, ora italiana -. Stanno cercandoli col binocolo, ma ancora non sono riusciti a vederli. La speranza, comunque, è che ora Walter e Simon stiano scendendo”.
 
“Osservando la via, sembra che la parte alta fosse la più facile – prosegue Gallo -. Ma è molto difficile sapere quanto tempo possano impiegare a scendere, perché il ghiacciaio è complicato. E poi per tutta la notte ha continuato a scaricare, cadevano seracchi, piccole valanghe dovute alle nevicate delle ultime ore”. 
 
“Non sappiamo ancora se far muovere gli elicotteri – prosegue Gallo – il tempo ancora non è così pulito. Ogni tanto sul ghiacciaio si chiude tutto, dobbiamo aspettare”.
 
Dal campo base, un pensiero vola anche a Karl Unterkircher. “Stiamo tutti pensando in maniera intensa a Simon e Walter – racconta Gallo -, cercando di entrare nella loro testa, nei loro movimenti. Però da quando siamo arrivati al campo base il pensiero è tornato a Karl. Stanotte ho dormito nella tendina che hanno usato a campo 1, sul materassino su cui ha dormito anche lui, ho sentito di essergli molto vicino questa notte. Vorrei che non ci dimenticassimo, in tutta questa corsa, di ciò che è accaduto a Karl. Si rischia di correre dietro ai fatti e di non riflettere su quello che è successo”.
 
 
Sara Sottocornola

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