6,15 pk, partiti. Giornata di vetta
[:it]ISLAMABAD, Pakistan – Ore 6, si riparte da quota 7100 circa, insieme: la tenda rimane qui ad aspettare il rientro, con i sacchi a pelo i fornelletti, le stuoie ed i viveri. C’è abbastanza chiaro anche se la lampada frontale è ancora accesa, i ramponi, la tuta in piuma, le protezioni per le mani, la testa, la faccia. Piccozza e ramponi, che mordono la neve dura e provocano suoni metallici, lo zaino con il satellitare ed il thermos, i guanti e l’energia per vivere.
Poi via, uno dietro l’altro, con lentezza, metodo, attenzione, guardando il cono chiaro della frontale che si dissolve pian piano nella luce dell’alba. Il vento è un po’ più di una tagliente brezza, la temperatura attorno ai meno 35°. Il Bazhin è lì, non ripido ma lungo.
Passo dopo passo puntando allo sperone di roccia che s’infila nell’ampio ghiacciaio.
Lassù la luce comincia a delineare la vetta.[:]