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Valanga alle Svalbard: 2 morti, 8 feriti e case distrutte

OSLO, Norvegia — Erano le 11 del mattino, ma era buio pesto, quando la valanga si è staccata dal monte Sukkertoppen. La neve si è rovesciata sulle case di Longyearbyen, capitale delle isole Svalbard, distruggendone una ventina e intrappolando o travolgendo i suoi abitanti. I soccorsi sono partiti subito, tra le difficoltà del gelo e della notte artica, ma la tragedia ha fatto 2 morti e 8 feriti.

Le vittime sono un uomo di circa 40 anni e un bambino. Alcune case sono state completamente sepolte dalla neve, altre sono state distrutte e smembrate dal corso della valanga che ha trascinato con sè anche autoveicoli e persone. Gli abitanti si sono immediatamente prodigati per estrarre le persone intrappolate dalla neve, armati di pale e torce elettriche. Poco dopo è giunta da Tromsø una squadra di soccorso con medici e cani antivalanga. Alcuni erano rimasti bloccati nei locali delle loro abitazioni sepolti dalla neve.

Chi è rimasto senza casa e gli evacuati sono stati ospitati provvisoriamente nella chiesa e nel ristorante della cittadina.

A Longyearbyen, centro abitato più a Nord del pianeta, che conta in tutto circa duemila anime, parlano già del più grave incidente della loro storia. Il giorno precedente sulle Svalbard si era scatenata una forte bufera di neve con raffiche fino a 150 km/h, che probabilmente ha contribuito al disastroso distacco.

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