Cronaca

Scialpinista muore in Valpelline

BIONAZ, Aosta — E’ morto in queste ore lo scialpinista travolto da una valanga sabato pomeriggio vicino al rifugio Nacamuli al Col Collon, in Valpelline. Il 43enne valdostano, che si stava allenando insieme ad un coetaneo per la famosa scialpinistica Patrouille du Glaciers, è rimasto sepolto per parecchio tempo sotto la neve. Estratto in arresto cardiaco e stato di ipotermia, è deceduto all’ospedale dopo diverse ore di agonia.

La vittima della valanga è Silvano Borre, originario di Sarre, noto a livello locale anche per aver capitanato la squadra di calcio a 5 di Aymavilles-Gressan. Con lui, al momento dell’incidente, c’era un coetaneo di Aosta, Andrea Cargnino.
 
Entrambi sono stati travolti dalla valanga che si è staccata vicino al rifugio Nacamuli, a circa 2800 metri di quota, appena sotto il Col Collon che congiunge la Valpelline con la Svizzera. Erano da poco passate le 14 di sabato pomeriggio. Il gestore del rifugio, che ha assistito alla scena, ha allertato immediatamete il 118 e ha prestato i primi soccorsi.
 
Sarebbe stato proprio lui a liberare dalla neve i due sciatori. Ma Borre era rimasto sepolto sotto mezzo metro di neve per troppi minuti. Era a faccia in giù e non respirava. Quando è stato estratto, era in arresto cardiaco, privo di conoscenza, e con una temperatura corporea di 28 gradi. I medici l’hanno intubato sul posto e trasportato in ospedale, dove è morto quest’oggi.
 
Il suo compagno, invece, era stato trascinato vicino ad una roccia. Una sacca d’aria tra lui e il masso gli ha permesso di restare cosciente e respirare fino all’arrivo dei soccorsi. E’ stato estratto solo con lievi ferite.
 
Ora, le autorità stanno cercando di ricostruire l’accaduto. Secondo alcune ipotesi, la valanga sarebbe stata causata proprio dai due scialpinisti, che avrebbero tagliato un pendio pericoloso con neve ventata.
 
Ma questo fine settimana le valanghe provocato altri incidenti sulle montagne italiane, dove il manto nevoso, carico dalle nevicate di settimana scorsa, era instabile e pericoloso in quasi tutte le zone. Due scialpinisti, per esempio, sono finiti sotto una slavina sull’Alpe Devero, in Piemonte.
 
Per fortuna, a poca distanza c’era un altro gruppo di scialpinisti che hanno subito dato l’allarme. Grazie alla ricerca con l’Arva, i due sepolti sono stati individuati ed estratti nel giro di pochi minuti, con una lieve ipotermia.
 
Massima attenzione è richiesta a tutti coloro che si vogliono avventurare in alta quota in questi giorni. Secondo i bollettini Aineva il pericolo valanghe è marcato praticamente su tutto l’arco alpino.
 
Sara Sottocornola

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