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11 dicembre, la Cipra: parliamo di agricoltura e grandi predatori sulle Alpi

lupoBERGAMO — L’11 dicembre è riconosciuto come Giornata Internazionale della Montagna, montagna quale parte fondamentale del nostro ecosistema che necessita di tutela e sensibilizzazione. La Fao ha scelto come tema per il 2014 l’agricoltura di montagna, in occasione dell’anno internazionale dell’agricoltura famigliare, tuttora in corso. La Cipra ne ha approfittato per focalizzare ancora una volta l’attenzione sui grandi carnivori e sul loro rapporto con agricoltori, allevatori e popolazione d’alta quota.

La ricorrenza ha le sue radici nel 1992, ma è stata ufficialmente istituita dalle Nazioni Unite nel 2002, dichiarato Anno internazionale delle montagne. Dal 2003, l’11 dicembre è designato come Giornata internazionale della montagna e di anno in anno la Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, sceglie un particolare tema su cui porre l’attenzione.

Quest’anno è stata scelta l’agricoltura di montagna, in occasione dell’anno internazionale dell’agricoltura famigliare proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “La Giornata internazionale della montagna – si legge sul sito della Fao – fornisce un’occasione di evidenziare come l’agricoltura famigliare nelle aree montane stia subendo una rapida trasformazione a causa della crescita della popolazione, della globalizzazione economica, dell’urbanizzazione e della migrazione degli uomini e dei giovani verso le aree urbane. Allo stesso tempo, questi cambiamenti possono fornire opportunità per lo sviluppo locale.”

“L’agricoltura alpina – commenta Cipra internazionale in un comunicato stampa emesso in occasione della Giornata internazionale della montagna 2014 – contribuisce a conservare la ricca diversità biologica e funge da modello di una gestione sostenibile. Nelle Alpi il ritorno dei grandi predatori mette gli agricoltori davanti a nuove sfide: devono cioè adattare le loro forme di gestione. Per questo hanno bisogno del sostegno della politica e della società. Il ritorno dell’orso, del lupo e della lince non rappresentano la principale sfida per l’agricoltura di montagna, ma sono al centro di un aspro dibattito. Una minoranza – soprattutto di allevatori, cacciatori e ambientalisti – governa il tema. I politici si limitano a cavalcare l’ondata emotiva.”

“Occorre che il piano emotivo sia svincolato dal piano tecnico oggettivo” ha affermato Claire Simon, Direttrice della Cipra Internazionale. “Gli Stati alpini – prosegue il comunicato – si sono ripetutamente espressi a favore di una coesistenza con i grandi carnivori e c’è bisogno di norme vincolanti a livello internazionale, basate su basi scientifiche ed esperienze pratiche, che regolamentino la gestione. Un’eventuale regolazione deve essere proporzionata al reale danno possibile. É importante che gli agricoltori di montagna ottengano un sostegno: da parte delle autorità, dal mondo scientifico e dalla popolazione.La protezione delle greggi è una prassi in uso da secoli. Anche i costi non sono eccessivi.

Nelle Alpi questo servizio deve essere ricostituito e adattato alle condizioni attuali. Non c’è ragione di abbandonare tutto solo per qualche incidente di percorso. Chiedere che non ci siano danni agli animali da allevamento è illusorio quanto chiedere che non ci siano incidenti stradali. La diversità biologica è la base della nostra vita. E i grandi carnivori ne fanno parte. La coesistenza richiede la disponibilità e la capacità di adattamento dell’uomo.” “Noi siamo responsabili non solo di noi stessi, ma di tutte le specie e dei loro habitat.” ha concluso la direttrice Simon.

Il logo della Giornata internazionale della montagna
Il logo della Giornata internazionale della montagna

Oltre agli appelli, in tutto il mondo si svolgono eventi, convegni e manifestazioni legati alla Giornata internazionale della montagna. Di grande risonanza sono quelli organizzati a Lima durante la Cop20, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima in cui si è parlato anche di montagne, tra le più colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici. Non mancherà il contributo dell’Associazione italiana EvK2Cnr, promotrice del progetto di monitoraggio climatico e ambientale SHARE (Stations at High Altitude for research on Environment).

Alle ore 18 presso l’Eu Pavillion della capitale peruviana sarà presentato il lavoro dalla Climate and Clean Air Coalition di UNEP a cui parteciperà Sandro Fuzzi del Cnr-Isac in rappresentanza dell’Associazione Evk2Cnr. Si tratterà di un excursus sugli sviluppi scientifici relativi alla mitigazione degli inquinanti di breve durata, in particolare in Asia e America Latina e si discuterà delle azioni da intraprendere a livello politico.

Link: Fao (in lingua inglese), Cipra

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