AlpinismoAlta quota

Al cospetto della Nord del K2: Urubko, Bielecki e Txikon tentano storica invernale

K2 Nord (Photo Kuno Lechner - Wikipedia)
K2 Nord (Photo Kuno Lechner – Wikipedia)

BERGAMO — E’ l’ottomila più difficile di tutti, salito preferibilmente da Sud già poco nella stagione estiva e mai finora d’inverno. E’ il grande obiettivo che manca all’appello delle invernali, insieme al Nanga Parbat, quest’ultimo però, decisamente più tentato. Il K2. Proveranno a scalarlo tra poche settimane dal versante Nord tre alpinisti fortissimi, che potrebbero avere tutte le carte per riuscire: sono Denis Urubko, Adam Bielecki e Alex Txikon.

La notizia è stata annunciata da Txikon direttamente sul suo profilo facebook, confermata sempre sul social network da Urubko e diffusa dal sito spagnolo Desnivel. Non è la prima volta che il trio si unisce con in mente un grande obiettivo. La primavera scorsa i tre erano insieme al Kangchenjunga, dove avrebbero voluto aprire una via nuova sul difficile versante nord. Così non è stato, perché il solo ad andare in vetta e dalla via britannica, quindi una linea già esistente, è stato Denis Urubko. Ma quella è un’altra storia, e il meteo e le condizioni della parete hanno dettato come sempre le regole.

Questa volta i tre tornano insieme su un ottomila: per molti il più ostico dei 14, per molti la montagna più difficile di tutte. Tanto è vero che finora l’invernale al K2 è stata provata pochissime volte e sempre da squadroni, per lo più polacchi e russi. Tre ne ricorda Desnivel: una dell’inverno 1987-1988 guidata dal polacco Andrzej Zawada e composta in maggioranza da polacchi; una tra il 2002 e il 2003 con a capo Krzysztof Wielicki, anche in questo caso con membri principalmente di nazionalità polacca; e l’ultima nell’inverno del 2011-2012, questa volta con Viktor Kozlov a capo di un team in prevalenza di russi, tra cui alpinisti del calibro di Alexey Bolotov.

A sinistra Adam Bielecki, Alex Txikon e sulla desta Denis Urubko in una foto della spedizione al Kangchenjunga (Photo Adam-Bielecki)
A sinistra Adam Bielecki, Alex Txikon e sulla desta Denis Urubko in una foto della spedizione al Kangchenjunga (Photo Adam Bielecki)

Il tentativo che andò più in alto fu quello del team di Wielicki. Quell’anno in 3 arrivarono a 7650 metri: erano Piotr Morawski, Marcin Kaczkan e proprio Denis Urubko. Troppo lungo da riepilogare qui l’intero curriculum alpinistico del fuoriclasse kazako, che conta i 14 ottomila senza ossigeno e diverse vie nuove su cime di 8000 metri o di altre più basse ma tecnicamente difficili. Basti comunque pensare che di prime invernali ne ha messe a segno ben due insieme all’amico Simone Moro: nel 2009 hanno salito il Makalu e nel 2011 il Gasherbrum II, con loro c’era anche Cory Richards.

E’ già a quota due prime invernali anche Adam Bielecki, che è davvero uno dei cavalli di razza dell’alpinismo polacco odierno nonostante la giovane età. A 31 anni può già vantare due invernali, quella al Gasherbrum I con Janusz Gołąb nel 2012 e quella al Broad Peak del 2013 con Maciej Berbeka, Artur Małek e Tomasz Kowalski. Ha scalato poi altri 8000, tra cui lo stesso K2 nell’estate del 2012. Neanche a dirlo, senza ossigeno.

Infine Txikon che ha fatto diverse spedizioni in Himalaya, ha salito il Lhotse ed è stato anche al K2 fermandosi a quota 7100 della via dello Sperone degli Abruzzi. Nell’inverno 2013 era andato in cima al Laila Peak, Karakorum, alto 6.096 metri.

Occhi puntati dunque al K2, nella stagione fredda che arriva: una sfida che seguiremo da vicino.

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2 Commenti

  1. Aggiungerei all’articolo che, a quanto illustra il video promozionale sul blog di Urubko, il tentativo verrà fatto anche per una nuova via sulla parte sinistra (guardando la parete) del versante nord.
    Qui si fa la storia: spedizione leggera con via nuova e prima invernale assoluta.

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