Cronaca

Valanga in Austria: muore italiana

GROSSARL, Austria — E’ italiana la nona vittima delle valanghe che, nel giro di una settimana, hanno fatto una vera strage sulle Alpi Austriache. Una scialpinista triestina è stata infatti travolta e soffocata ieri da una slavina sulle pendici del Filzmooshoernd, una montagna di poco più di duemila metri non lontano da Salisburgo.

Enormi quantità di neve fresca non ancora assestata. Questa la pericolosa situazione sulle Alpi dopo le nevicate nei giorni scorsi. Il pericolo valanghe va da marcato a forte in molti settori, ma per molti è stato difficile resistere alla voglia di un’escursione, a piedi ma soprattutto con gli sci, prima del rientro dalle ferie.
 
Purtroppo, l’azzardo per qualcuno è stato fatale. Una scialpinista italiana, impegnata sulla cresta del Filzmooshoerndl (2.189 metri), nelle Alpi Austriache, è stata travolta da una valanga nel pomeriggio di ieri.
 
La vittima, una 33enne originaria di Trieste, è stata sorpresa dal crollo mentre con il fidanzato 37enne stava salendo in vetta alla montagna. La donna è stata colpita in pieno dalla slavina, mentre l’uomo soltanto di striscio. Lui è riuscito a liberarsi da solo e ha prontamente sfoderato l’Arva, con il quale è riuscito a rintracciare la compagna. Purtroppo, la donna nel frattempo era soffocata sotto la spessa coltre di neve fresca.
 
Nel frattempo sono giunte le squadre di soccorso, allertate da altri scialpinisti che si trovavano nella zona e che avevano assistito al tragico incidente. Purtroppo, non hanno potuto fare null’altro che recuperare il 37enne, rimasto ferito nella caduta anche se non in modo grave.
 
La donna triestina è la vittima numero nove delle valanghe in Austria: nell’ultima settimana, oltre a lei, sono morti cinque austriaci e tre tedeschi. Tra questi anche il 41enne travolto sabato da una slavina a Judenburg, deceduto ieri in ospedale, e un ragazzo tedesco di 32 anni, trovato morto ieri mattina nei pressi di Vils, in Tirolo.
 
Intanto, sulle Alpi il manto nevoso è ancora instabile. Nel Nord dell’Alto Adige, in Val d’Aosta e in molte aree di Piemonte, Lombardia e Veneto, il pericolo valanghe varia tra il grado 3, (marcato) e il grado 4 (forte).
 
Secondo i bollettini Aineva, "sono particolarmente insidiosi i pendii ripidi, di qualsiasi esposizione, sopra i 1500-1600 metri". Il rialzo termico e la pioggia hanno appesantito la neve fresca a quote minori, mentre sopra i 2000 metri il vento crea pericolosi accumuli eolici.
 
Anche nelle zone dove il pericolo valanghe è inferiore, è indispensabile possedere ottime capacità di valutazione locale. E, se possibile, astenersi dalle escursioni fino a che la situazione non si sarà stabilizzata.

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