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A tu per tu con Ilary Longhini

SONDRIO — Con Ilary Longhini la Valmalenco è tornata a sognare. Inserita nel gruppo A1 della Nazionale italiana di sci alpino, la ventenne atleta portacolori del Gs Carabinieri, domenica è volata in Canada per la seconda tappa di Coppa del Mondo. Ad attenderla, sulle nevi di Panorama, il gigante di sabato 24 novembre.

Scoprite con noi chi è questa nuova promessa del "circo bianco", grazie all’intervista concessa a Maurizio Torri  nelle intense giornate di pre-gara.
 
Longhini, quando ha cominciato a sciare, ma soprattutto quando hai capito di saperci fare?
Da piccolissima, a 2-3 anni, preferivo slitta e bob. Ma l’anno dopo ci ho riprovato e da li è nata questa grande passione. Adesso niente mi piace più che sciare. A sette anni ho esordito con le prime gare e con i primi "piccoli risultati". Nelle categorie giovanili ho vinto vari titoli sino a piazzarmi seconda ai Campionati Italiani Assoluti. Da lì è cominciata la mia avventura vera e propria con la  Coppa Europa e l’anno scorso in Coppa del Mondo.
 
Quante ore dedica all’allenamento?
Dipende dal tipo di allenamento. Se sono sugli sci, ci sto 4-5 ore. Poi al pomeriggio ne dedico una o due all’atletica. In estate, invece, raddoppio arrivando alle 4-5 ore giornaliere. Per farla breve, gli allenamenti occupano la gran parte della mia giornata e di tempo libero da dedicare allo svago ne resta ben poco. Penso proprio che in Italia siamo indietro anni luce rispetto all’Austria dove si può tranquillamente conciliare lo sci allo studio, senza per forza dover fare una scelta.
 
Consiglierebbe il suo sport ai ragazzini?
Sì, perchè vi sono ben pochi sport che regalano le emozioni che dà lo sci: ti permette di stare sempre a contatto con la natura. Nulla a che vedere, quindi, con l’essere tutto il giorno incollati a tv o computer.
 
Lei ha vent’anni, è in formza al gruppo sportivo dei carabinieri e fa parte della nazionale. Si sente arrivata?
Se devo essere sincera penso proprio che questo, per me, sia un punto di partenza piuttosto che di arrivo. Il mio obbiettivo è andare forte in Coppa del Mondo; il passato conta ben poco. Ora bisogna  fare sul serio. A questo livello non si scherza più.
 
Quali sono i suoi obiettivi della stagione? 
Dovrò cercare più volte possibile di centrare la qualificazione per la seconda manche raccogliendo punti di Coppa che serviranno per partire nelle top 30. Questo per quanto riguarda il gigante, anche se conto di poter fare bene anche in super G.
 
Nello sport ogni giovane atleta ha un personaggio di riferimento. Chi è il suo idolo?
Se dovessi citare una sciatrice del recente passato direi Debora Compagnoni. Oggi, però, il mio idolo è la svedese Anja Paerson.

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