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Montagna e Grande Guerra: a Bolzano un evento per ricordare

Soldati durante la Prima guerra mondiale (Photo courtesy of swingin52.wordpress.com)
Soldati durante la Prima guerra mondiale (Photo courtesy of swingin52.wordpress.com)

BOLZANO — A 100 anni dall’assassinio di Sarajevo che diede il via alla Prima guerra mondiale, a Bolzano l’evento “Sentieri di guerra, canti di pace” (sala polifunzionale Rosenbach, ore 20,30) ricorda domani sera con canti, riflessioni e un filmato il ruolo che le montagne ebbero nel conflitto.

La serata si aprirà con la presentazione del progetto e del programma culturale da parte del presidente del comitato promotore Giorgio Gajer. Interverranno il sindaco Luigi Spagnolli, il presidente del Consiglio di Quartiere Giuliano Gobetti, il generale degli alpini Italico Cauteruccio.

Alle 21 sarà proiettato un filmato storico Canti della Grande Guerra del Coro Laurino di Bolzano, mentre alle 21,30 Italico Cauteruccio terrà un intervento sulla storia del conflitto. A seguire, lettura di alcuni brani tratti dal libro “Un anno sull’altopiano” di Emilio Lusso e altri canti da parte del Coro Laurino e filmati di archivio.

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3 Commenti

  1. Vorrei che si incominciasse a parlare di guerra per quello che è. Un folle assassinio deliberato di massa. Nelle scuole non deve più passare il concetto di “grande condottiero” o di “grande statista”, ma di pazzo scellerato in preda a delirio di onnipotenza.
    Le guerre mondiali sono state una lotta per la libertà di cui folli politicanti hanno privato l’Europa a causa di turbe psichiche non curate. Conflitti in cui in molti si sono arricchiti sulla vita altrui!
    Oggi la lezione è stata imparata solo in parte.

  2. Che bella scoperta signor Diego. Io vorrei che si incominciasse a parlare di arrampicata sportiva per quello che è,un folle tentativo di suicidio di massa con centinaia di vittime che ha ridotto le montagne a grandi e lugubri cimiteri a cielo aperto.

  3. sono d’accordo ma sarà difficile cambiare il modo di insegnare la storia! le guerre, non solo quelle mondiali, erano e saranno il modo per gestire (mantenere o accrescere) il potere di stati e/o gruppi economici/politici. Convincere della necessità, dell’utilità e della bellezza della guerra passa con la esaltazione degli eroi, delle battaglie, della guerre, anche se provocare e gestite da vere e proprie bande di criminali sotto il nome di re, presidenti, generali, ecc. ecc.
    Quindi nei libri scolastici, nelle manifestazioni ufficiali, ecc. ci troveremo sempre l’esaltazione degli eroi alpini, quasi mai (i soldati, intendo) visti come vittime non del “nemico” ufficiale, ma del sistema “stato” che li ha fatti diventare una massa di assassini.

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