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Dolomiti Venete, un inverno da record per la neve

Il rifugio Semenza, 2020 metri in provincia di Belluno, durante l’inverno (Photo Nicoletta Peruccon courtesy of Cnsas Veneto)

BERGAMO — Si ricorderanno ancora a lungo le abbonanti nevicate che hanno caratterizzato la stagione invernale 2013/2014, in particolare nel Nord Est. Secondo l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav) in alcune zone delle Dolomiti la quantità di neve fresca caduta è stata addirittura superiore a quelle misurate negli ultimi 5 anni.

Nei giorni scorsi l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav) ha pubblicato la sommatoria stagionale di neve fresca caduta tra i mesi di Ottobre ed Aprile su alcune località di montagna della Regione monitorate dall’Ente. Questa sommatoria è stata ripresa da 3bMeteo che ha evidenziato l’eccezionalità della situazione in alcune zone delle Dolomiti.

Il semestre 2013/2014 è stato infatti eccezionalmente nevoso, ma, per appurarlo con dati scientifici, le misurazioni sono state confrontate con le ultime 5 stagioni invernali. In gran parte delle località dolomitiche monitorate, gli accumuli nevosi sono stati i maggiori degli anni considerati.

Spiccano in particolare: Col dei Baldi (1900 metri) con 10 metri e 11 centimetri di neve totale, a fronte dell’altrettanto nevoso 2009 con 9 metri e 35 centimetri, e Arabba (1600 metri) con 8 metri e 70 centimetri di neve, contro i 7 metri e 30 centimetri del 2009.

Il sito di meteorologia sottolinea però la differenza con le località prealpine, dove gli accumuli nevosi non sono stati così eclatanti. Complici le temperature più elevate e le piogge anche a quote alte, la quantità di neve fresca caduta è stata maggiore negli inverni 2009 e 2013.

Photo Nicoletta Peruccon courtesy of Cnsas Veneto

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