AlpinismoAlta quota

La grande sfida della vita: Iker ed Eneko Pou verso il Bhagirathi III

Iker ed Eneko Pou (Photo pouanaiak.com)
Iker ed Eneko Pou (Photo pouanaiak.com)

BILBAO, Spagna – “Obiettivo Bhagirathi III. Il nostro prossimo obiettivo ci porterà in India. L’intenzione è quella di provare a scalare in libera il pilastro Ovest. Per farlo abbiamo due possibilità: o tentare di liberare la difficile via ‘Impossible Star’, aperta dal gruppo catalano nell’84, o aprirne una nuova”. Annuncia così su Facebook Iker Pou la prossima spedizione che lo vedrà protagonista insieme al fratello Eneko sull’affascinante 6000 dell’Himalaya indiano.

Il Bhagirathi III è una cima di 6457 metri del massiccio montuoso situato sul ghiacciaio Gangotri nel West Garhwal Indiano. La via “Impossible Star” era stata aperta dai catalani Juan C. Aldeuger, Sergio Martinez, José L. Moreno i Juan Thomás nel maggio del 1984: 28 lunghezze su 1300 metri, di cui 1000 di roccia e 300 di ghiaccio e misto, e con elevate difficoltà. L’idea è quella di provare a salire per la prima volta in libera quella via, oppure lungo una nuova sul Pilastro Ovest. Scaleranno in stile capsula, salendo leggeri e dormendo quindi in parete con la portaledge.

I Pou voleranno da Bilbao a Nuova Delhi il 24 aprile, con un biglietto di ritorno per il 5 giugno. Come si legge sul sito degli alpinisti, trascorreranno un paio di giorni nella città indiana per sbrigare le pratiche necessarie, poi partiranno per il villaggio di Gangotri, e da qui per il campo base della montagna, che dovrebbero raggiungere in 3 o 4 giorni di trekking. Tra il campo base e l’attacco della via ci saranno circa 1000 metri di dislivello, che i due alpinisti sfrutteranno per acclimatarsi. Poi avranno tempo di tentare fino al 31 maggio, giorno in cui dovranno cominciare il trekking di rientro.

Bhangirathi III (Photo pouanaiak.com)
Bhangirathi III (Photo pouanaiak.com)

L’obiettivo “è già stato tentato in precedenza – scrive Eneko Pou sul loro sito – ma fino ad oggi nessuno ci è riuscito. La ragione è ovvia: superare difficoltà di settimo o ottavo grado sopra 6000 metri di quota e su un percorso così lungo non è alla portata di tutti. Vedremo se sarà alla nostra, ma sicuramente oggi abbiamo l’esperienza e la maturità per provarci”.

Eneko Pou del resto conosce già la zona del Bhagirathi, dove era stato in spedizione nel 1999 con l’Equipo Nacional de Jóvenes Alpinistas della Federazione alpinistica spagnola.

“Abbiamo già affrontato sfide molto difficili – ha commentato al sito Desnivel Iker Pou -, ma questa è una delle più grandi della nostra vita, per non dire forse la sfida più grande in assoluto”.

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