AlpinismoAlta quota

Confortola, Camandona, Cazzanelli, Favre e Nicolini al Kangchenjunga. Partita la spedizione

Italiani verso il Kangchenjunga (Photo Facebook Marco Confortola)
Italiani verso il Kangchenjunga (Photo Facebook Marco Confortola)

KATHMANDU, Nepal – Sono partiti ieri per il Nepal Marco Confortola, i Valdostani Marco Camandona, François Cazzanelli ed Emrik Favre e il trentino Franz Nicolini. Il team italiano è diretto alla sud del Kangchenjunga, con i suoi 8585 metri il terzo colosso della terra per altezza, nonché uno dei più difficili dei 14 ottomila.

La spedizione ha lasciato l’Italia ieri sera, alla volta di Kathmandu. Passerà qui il tempo necessario a sbrigare le ultime incombenze e poi partirà verso la montagna, affrontando il lungo trekking necessario a raggiungere il campo base, posto a oltre 5100 metri di quota alla base del ghiacciaio Yalung.

Il team è composto da tre alpinisti esperti – Confortola, Camandona e Nicolini – e da due più giovani, i ventenni valdostani Favre e Cazzanelli. Come si legge sul blog di quest’ultimo, la spedizione dovrebbe durare circa due mesi, a meno che chiaramente non dovessero raggiungere la vetta prima. La salita avverrà dal versante sud ovest, quello più frequentato dalla spedizioni alpinistiche, nonché quello scelto dai primi salitori.

Secondo quanto si legge sul sito di Camandona, l’idea è quella di salire senza ossigeno.

“E’ poco conosciuta perché difficile – ha detto alla Gazzetta dello Sport Confortola per cui il Kangchenjunga potrebbe essere il nono ottomila -, lunga e articolata, pericolosa quanto il K2, di solito la scala chi intende collezionare tutte le vette degli ottomila”.

E in effetti la montagna, che non conta certo i numeri dell’Everest neanche da sud, da nord viene raramente affrontata. Eccezionale quindi quest’anno il tentativo che proverà a compiere il team di Denis Urubko, Alex Txikon, Adam Bielecki e Artem Brown: gli alpinisti vorrebbero aprire una via nuova sul versante settentrionale passando dal lato destro della parete. Vi daremo maggiori dettagli su quest’altra spedizionenei prossimi giorni con la videointervista che ci ha rilasciato pochi giorni fa lo stesso Urubko.

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