Alpinismo

Gasherbrum: Merelli e Panzeri a campo 3

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Updated BERGAMO — Sono a campo 3. Il blitz di Mario Merelli e Mario Panzeri sul Gasherbrum I sta procedendo a gonfie vele. I due alpinisti sono arrivati poco fa ai circa 7500 metri d’altezza del terzo campo.

“Faticoso, è stato faticoso – fa sapere Merelli attraverso il suo sito -. Abbiamo salito il Couloir con vento forte, ma ora siamo qui, al campo. La neve è tanta perché il vento la ha accumulata nei canali, però, dai, il tempo non è male!”
 
E’ una rarità il bel tempo quest’anno da quelle parti. Neve, bufere, valanghe: nelle ultime settimane il Karakorum ha messo a dura prova le spedizioni impegnate sulle sue montagne, e ha chiesto loro un caro prezzo. Ma la stagione, anche se agli sgoccioli, non è ancora finita. Gli ultimi, irriducibili italiani ancora impegnati su quelle pareti sono Merelli e Panzeri, alle prese con un Gasherburm I terribilmente carico di neve.
 
La vetta del GI è li sopra. Bellissima quanto all’apparenza inarrivabile. “Adesso cerchiamo di recuperare e poi alle 2 di questa notte via, partiamo…fate il tifo" chiede l’alpinista di Lizzola.
 
Sono stati due giorni durissimi per i Supermarios. I due alpinisti ieri avevano raggiunto campo 2. “Arrivati a C 2, tutto bene" aveva fatto sapere Merelli. Il tempo, prima inclemente, sembra reggere. La finestra di bello dovrebbe durare ancora per una giornata. 
 
Giusto il tempo per tentare la clamorosa impresa. I Super Marios stanno salendo dalla via dei giapponesi, che vedete ritratta nella foto (clicca per ingrandire) e che segue la linea indicata dalle frecce rosse.
 
Campo 1 e 2 erano già stati installati. Quest’ultimo si trova a circa 6.400 metri di quota, sul colle del Gasherbrum La. Qui ci sono tutti i materiali d’alta quota necessari a salire in vetta.
 
Ieri, con la finestra di bel tempo che stava per aprirsi, i due sono partiti per tentare la cima. Merelli e Panzeri sono arrivati a campo 2 dove non si fermeranno che il tempo di prendere la tendina e i materiali tecnici, e attaccheranno il ripido canalone dei giapponesi alla loro destra fino al colle a 7500 metri .
 
Lassù monteranno campo 3 e il mattino successivo tenteranno la vetta. Questa la strategia prevista.
 
"I punti di maggior pericolo della salita sono indicati con le frecce blu trasparenti" spiega Agostino Da Polenza, che nel 1985 scalò questa montagna aprendo una via nuova insieme ad Antonio Camozzi.
 
"Il passaggio sotto quei pendii è a rischio di valanghe  in caso di forti nevicate recenti come ora, Il resto della via, però, dovrebbe svilupparsi su un itinerario reso più sicuro dalla verticalità delle pareti  e dal forte sole d’agosto che  trasforma la neve in breve tempo, peraltro il percorso  si svolge lungo un ampio spigolo".
 
Per darvi un’idea della salita abbiamo recuperato un vecchio filmato del 1985, che racconta della spedizione "Quota 8000", alla quale parteciparono Agostino Da Polenza, Gianni Calcagno,Tullio Vidoni, Benoit Chamoux, Pierantonio Camozzie e altri.
 
 

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