Alpinismo

GII: italiani rientrano, spagnoli rinunciano

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BERGAMO — Karl Unterkircher, Daniele Bernasconi e Michele Compagnoni sbarcheranno lunedì pomeriggio all’aeroporto di Malpensa. E mentre si prepara un’accoglienza coi fiocchi ai primi salitori della Nord del GII, i loro colleghi spagnoli hanno definitivamente rinunciato al tentativo di salire il versante lungo la via.

Esattamente una settimana fa hanno messo la firma sulla più importate impresa alpinistica degli ultimi dieci anni. E tra pochi giorni saranno qui, in Italia, per raccontarla finalmente dal vivo. Il loro volo atterrerà all’aeroporto di Milano Malpensa nel tardo pomeriggio di lunedì 30 luglio.
 
I tre alpinisti, dopo la storica salita della parete Nord e la traversata della montagna, scendendo dalla parete Sud, hanno passato un paio di giorni di riposo al campo base pakistano del GII in compagnia degli amici Mario Merelli, Mario Panzeri, Roby Piantoni e Marco Astori.
 
Poi sono partiti, quasi "scapicollandosi" giù per il Baltoro con gli scarponi d’alta quota. La voglia di tornare a casa era tanta, e nel giro di una settimana scesi fino alla cittadina di Skardu. Nel weekend arriveranno a Islamabad dove prenderanno il volo che li riporterà a casa.
 
Per loro sono arrivate lodi e congratulazioni da ogni angolo, in primis dai colleghi spagnoli della spedizione alla Nord del GII, che avevano scelto di salire il versante percorrendo la lunga dorsale orientale – già tentata da Nives Meroi e Ueli Steck – che aggira lo spigolo scalato dai tre fuoriclasse italiani.
 
La loro scalata si è arrestata però a 6.600 metri di quota, dove erano arrivati venerdì scorso proprio mentre Unterkircher, Compagnoni e Bernasconi stavano portando a termine la scalata dello spigolo Nord.
 
Sabato la finestra di bel tempo si è chiusa, lasciando spazio ad oltre una settimana di brutto tempo e nevicate, che hanno reso impossibile la loro salita in vetta. Il percorso scelto dagli spagnoli, infatti, si sviluppa su una lunga dorsale, con diversi saliscendi spesso esposti al rischio di valanghe.
 
Sara Sottocornola

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