Alpinismo

K2, i russi oltre campo 3

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ISLAMABAD, Pakistan —  La spedizione russa di Victor Kozlov prosegue sull’inviolata parete Ovest del K2. Gli alpinisti, alle prese con l’imperiosa muraglia verticale che s’innalza per oltre mille metri sopra campo 2, hanno allestito il terzo campo e, alternandosi tiro dopo tiro, procedono verso l’uscita.

La tenda di campo 3 è stata fissata definitivamente a 7.150 metri su una cengia di neve. Prima si trattava di una tenda minuscola, allestita dalla cordata Nickolay Totmjanin – Valery Shamalo, che poteva contenere al massimo tre persone.
 
Ma nei giorni scorsi il campo è stato ampliato e ora può ospitare anche sei persone: in questo periodo, il via vai è parecchio intenso. Gli alpinisti della spedizione, infatti, proseguono nell’attacco serrato alla parete, alternandosi con diverse cordate che a turno aprono e attrezzano un pezzetto di via. Poi scendono e lasciano spazio ad un’altra più fresca e riposata.
 
"La prima parte del bastione era estremamente ripida – racconta il capospedizione Kozlov -, e sopra i 7.000 metri la roccia non è meno complessa. Lunghe fessure verticali e speroni coperti da verglas richiedono elevate abilità tecniche, oltre alla capacità dir esistere all’altitudine e al freddo".
 
Insomma, un paradiso di drytooling se non fosse per le difficili condizioni ambientali. Comunque, la strategia della spedizione finora è stata premiata: in pochi giorni, alcuni dei quali di maltempo, gli alpinisti hanno già raggiunto e superato quota 7.400 metri. E stanno salendo ancora.
 
Sara Sottocornola

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