Scienza e tecnologia

La sabbia del deserto scioglie la neve

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WASHINGTON, Usa — Il riscaldamento climatico ha le sue responsabilità, certo. Ma a dare il colpo di grazia all’innevamento delle montagne sarebbe il vento, o meglio la sabbia desertica portata dal vento. Che, appoggiandosi su ghiacciai e nevai, li farebbe sciogliere ad una velocità impressionante.

Il fenomeno è stato osservato sulle Montagne Rocciose da alcuni ricercatori americani del National Snow and Ice Data Center in Colorado, nel Sud degli Stati Uniti.
 
In particolare, gli scienziati avrebbero osservato che sulle San Juan Mountains arrivano grosse quantità di sabbia dal Colorado Plateau, 200 miglia più a ovest. La presenza di questa sabbia scura renderebbe i nevai più fragili, e capaci di resistere sulle montagne circa un mese all’anno in meno, rispetto a qualche decennio fa.
 
Ma in che modo la sabbia potrebbe sciogliere la neve? "Assorbendo i raggi del sole e il loro calore, causando così un riscaldamento dell’atmosfera circostante" spiega Tom Painter, dell’Nsidc, sulla rivista online Geophysical Research Letters.
 
La neve, insomma, coperta dalla sabbia, non riuscirebbe più a riflettere i raggi del sole. "Il fenomeno di per sè era già conosciuto – prosegue Painter – ma non in questa dimensione: siamo di fronte ad un fenomeno che cresce ad una velocità impressionante".
 
Una velocità che, secondo gli scienziati, dipende anche dalla desertificazione in aumento in molte zone circostanti. Meno pascoli, meno agricoltura, meno erba, e più sabbia che può essere portata dal vento.
 
Ma il fenomeno non sarebbe circoscritto al Nord America. Secondo Painter, probabilmente accade già la stessa cosa anche sulle Alpi e l’Himalaya, dove in molte zone sono già osservabili veli di polvere scura sopra ghiacciai e nevai.

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