Alpinismo

Lhotse Shar, coreano in cima dalla Sud

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KATHMANDU, Nepal — Ha scalato l’incredibile parete Sud del Lhotse Shar, cima satellite del Lhotse con i suoi 8,383 metri. Il coreano Um Hong-Gil, nono uomo al mondo ad aver scalato i 14 ottomila, è riuscito finalmente a portare a casa questa salita. Ci aveva già provato tre volte: la quarta è stata quella buona.

Hong-Gil, 47 anni, è salito in vetta giovedì 31 maggio insieme a Byung Sung-ho, Mo Sang-hyun e uno Sherpa. Sono partiti nella notte da campo 2, a 8.200 metri, e hanno raggiunto la vetta quindici ore dopo.
 
Quest’anno il meteo e la fortuna sono restati dalla parte del recidivo alpinista asiatico, che non ha mollato nonostante i tentativi a vuoto degli anni scorsi. Nel 2001, la sua spedizione era fallita per maltempo, nel 2003 per la morte sotto una valanga di due componenti, nel 2006 ancora per l’elevato rischio valanghe.
 
Con questo risultato Hong-Gil arriva a quota 16 montagne scalate sopra gli ottomila metri. Oltre ai 14 ottomila ufficiali e al Lhotse Shar, l’alpinista coreano ha scalato anche lo Yalung Kang, cima satellite del Kanchenjunga di 8.505 metri.
 
Hong-Gil ha usato l’ossigeno nella maggior parte delle sue spedizioni, anche se non in tutte. Nessun accenno è stato fatto però sull’utilizzo o meno di bombole durante la salita al Lhotse Shar.
 
La prima salita al Lhotse Shar risale al 1979, ad opera di Zepp Maierl e Rolf Walter. Questa montagna, ovviamente molto meno frequentata della sua cima principale, ha una media da brivido: un morto ogni due cime. La parete Sud, naturale prosieguo della terribile Sud del Lhotse, è tecnicamente molto impegnativa.
 
Sara Sottocornola
Foto courtesy of www.explorersweb.com

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