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Simoni re sullo Zoncolan: ma non basta

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UDINE — Gilberto Simoni vince la durissima sfida dello Zoncolan, confermandosi un grande scalatore e assoluto protagonista delle "salite" sul monte friulano. Il corridore della Saunier Duval-Prodir porta a termine un’altra impresa da antologia del ciclismo senza tuttavia spodestare la maglia rosa, che resta a Danilo Di Luca.

E’ stata davvero una tappa strepitosa quella di oggi, la 17esima, da Leinz al monte Zoncolan. Che fosse dura l’avevano preannunciato tutti, ma un pronostico preciso non lo si poteva fare, perchè il percorso di quest’anno, la salita da Ovaro, è stata una novità per il giro.
 
Si potevano solo azzardare delle ipotesi. E la prima diceva che Gilberto Simoni, l’uomo che lassù aveva già vinto nel 2003 seppur dal versante di Sutrio, aveva grandi chances di vittoria. E così è stato. L’alteta trentino ha fatto il bis con una rimonta straordinaria proprio sul durissimo tratto finale del monte.
 
Di fronte a 100mila fan in delirio, assiepati lungo i tornanti della montagna, Simoni, 36 anni, ha dettato legge nei 10 km finali grazie a un ritmo massacrante, sostenuto dal compagno di squadra Leonardo Piepoli arrivato secondo al traguardo. Dopo aver recuperato uno ad uno tutti i suoi rivali, Simoni ha guadagnato la testa del gruppo e lottato strenuamente con Di Luca fino al traguardo, staccandolo di 30 interminabili secondi.
 
Un distacco che consente comunque a Di Luca di mantenere la maglia rosa. A quattro tappe dalla fine, fra cui un importante cronometro, il corridore della Liquigas mantiene la testa della corsa, supera indenne l’ostacolo delle grandi montagne e si definitivamente alla vittoria del Giro d’Italia.
 
 
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