Alpinismo

Mondinelli: i professionisti non lo usano

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ALAGNA VALSESIA, Vercelli — "I professionisti devono andare in cima senza, e se non sono capaci facciano a meno". E’ questo il parere di Silvio "Gnaro" Mondinelli, che nella sua carriera ha collezionato 13 ottomila senza aver fatto uso di ossigeno e innumerevoli salite di alto livello sulle montagne più difficili del mondo. In più occasioni, non ha esitato ad affrontare rischi ad alte quote per soccorrere alpinisti in difficoltà.

Mondinelli, qual è la differenza, di significato e di valore, tra una scalata senza ossigeno e una scalata con l’ossigeno?
C’è una grossa differenza, perché con l’ossigeno è molto più facile scalare. In salita non si sente il freddo e il fisico si rigenera, diventa più potente. In generale, comunque, l’importante è essere onesti e dire se lo si ha usato oppure no.
Cosa pensa di chi usa l’ossigeno?
Che se non l’avessero usato non sarebbero arrivati in cima. Posso capire i primi alpinisti che affrontavano un ottomila, ma oggi non ha più senso e ritengo sia giusto non usarlo. Può capitare di avere dei problemi, ma in questo caso, la cosa migliore sarebbe di ritornare a farle la cima senza ossigeno.
Secondo il suo parere, usarlo è da considerarsi doping?
E’ certo che se lo si usa scalare è molto più facile (almeno così dicono, perché non l’ho mai provato). Traete voi le conclusioni.
Secondo lei la stampa e l’opinione pubblica danno il giusto valore alle scalate senza ossigeno?
No, perché sui giornali all’inizio magari compare l’informazione, ma alla fine tutto si riduce al numero di cime che uno ha fatto, spesso senza che venga specificato se la scalata è avvenuta senza l’ossigeno.
 
Sembra che la fiamma olimpica di Pechino 2008 verrà portata in cima all’Everest con l’ossigeno. Che cosa ne pensa?
L’idea che la fiamma olimpica vada sull’Everest portata da alpinisti che usano l’ossigeno mi fa venir da ridere. Sarebbe assolutamente contrario lo spirito olimpico, noi alpinisti faremmo ridere gli atleti. In cima si va senza ossigeno, e se non si è capaci si fa a meno.
 
Sara Sottocornola 
 

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