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Rubbia: emissioni Co2 in crescita

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VENEZIA — "Per le emissioni di Co2 siamo di fronte ad un vero e proprio disastro: è previsto che continueranno ad aumentare del 2 per cento all’anno". Questo l’allarme lanciato dal Premio Nobel per la Fisica Rubbia nel corso della terza conferenza sui cambiamenti climatici, organizzata dall’Accademia internazionale di Scienze Ambientali e tenutasi a Venezia il 19 maggio.

Nostante si preveda il decadimento del petrolio verso il 2030, la nostra società sembra rivolgersi le proprie richeste energetiche verso il carbone, "il peggiore di tutti i materiali", spiega Rubbia.
 
Tuttavia, il problema non è privo di soluzioni: è necessario un cambiamento di prospettiva che porti ad aprirsi verso le energie rinnovabili, il riscaldamento solare, il vento, il fotovoltaico. In particolare, è importante rivolgersi all’energia solare non in Europa ma nel sistema Sahara. "La grande soluzione è rappresentata dall’Africa".
 
Secondo gli studi condotti dal German Aerospace Center (DLR) nel 2005 e nel 2006, infatti, l’aumento della produzione di energia pulita nelle aree desertiche del Nord Africa, favorito dalla creazione in Tunisia del MEDREC, potrebbe rappresentare una grande fonte di energia alternativa disponibile in modo permanente per i paesi europei già entro il 2050. Per realizzare questo progetto sono neccesarie le donazioni da parte di investitori internazionali per i costi elevati delle tecnologie necessarie.
 
Pertanto, durante l’assise di Venezia, il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha sottolineato l’importanza di unire le forze al di là di schieramenti e divisioni politiche. Notizie favoreoli giungono anche dalla Francia, dove Sarkozy ha messo come priorità del suo mandato la questione ambientale.
 
Tutto questo a pochi giorni dall’approvazione con riserve del piano nazionale italiano  di assegnazione delle emissioni di anidride carbonica 2008-2012, nel quadro dell’applicazione del protocollo di Kyoto. Il Ministro dell’Ambiente ha sottolineato l’importanza di ridurre il ricorso al carbone, una risorsa energetica che "costa poco, ma produce molta CO2".
 
 
 
Candida Cereda
 

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