Ritrovato vivo il disperso al GI, il Rescue Team recupera il corpo della tedesca
(UPDATED 09/07/2013) ISLAMABAD, Pakistan — E’ stato ritrovato l’alpinista che risultava disperso al Gasherbrum I. Non si conoscono ancora i dettagli dell’accaduto, ma il polacco è vivo e domani scenderà al campo base. La vittima quindi è una, anch’egli di nazionalità polacca. Questo l’ultimo aggiornamento comunicatoci direttamente da Daniele Bernasconi, l’alpinista lecchese impegnato in questi giorni in Karakorum con il team di ricercatori del Comitato EvK2Cnr. Nel frattempo ieri da Concordia, arrivava anche notizia della conclusione dell’operazione del Concordia Rescue Team, che ha recuperato il corpo senza vita dell’alpinista tedesca deceduta in un fiume glaciale al Broad Peak.
L’alpinistai deceduto sull’ottomila pakistano è di nazionalità polacca, e sarebbe morto intorno al campo 2, dove fino a pochi giorni fa si trovava anche Daniele Bernasconi a cui abbiamo chiesto informazioni sui fatti.
“Non so esattamente cosa sia successo, ma non credo sia stata una valanga – racconta Bernasconi -. Visto il vento forte è possibile che siano caduti. Qualcuno al campo base dice che volessero tentare la vetta, ma non è chiaro anche perché le condizioni erano ostiche per la salita. Per quanto riguarda noi, domani finisce la parte alta della spedizione e scendono gli ultimi ricercatori.Dovevano scendere oggi ma alla fine hanno rimandato a domani. C’è ancora brutto tempo, ma abbiamo fatto praticamente tutto quello che era in programma. Ora ci prendiamo un paio di giorni per fare i bidoni e poi iniziamo il trekking verso valle: durante il ritorno concluderemo le ultime analisi”.
Maggiori dettagli sui fatti potrebbero emergere nelle prosisme ore, quando l’alpinista polacco farà ritorno al campo base.
Nel frattempo ai piedi di un altro ottomila, il Broad Peak, ieri è stata ultimata l’operazione di recupero del corpo dell’alpinista tedesca. La donna, di cui non si conosce l’identità, era scivolata nel torrente e il suo corpo si era incastrato tra ghiaccio e roccia. Domenica gli uomini del Rescue Team di Concordia avevano tentato di estrarlo, ma il livello delle acque si era alzato e aveva costretto a rimandare le operazioni a ieri mattina, quando poi si sono di fatto concluse.
“Stamattina all’alba è terminato il soccorso del Rescue team – faceva sapere ieri Agostino Da Polenza, presidente del Comitato EvK2Cnr a cui si deve la realizzazione del primo Soccorso alpino in Karakorum -. Il corpo della donna tedesca, caduta nel torrente glaciale mentre tentava di raggiungere il campo base in discesa da campo 3, è stato recuperato. Rozi Ali, rientrato con la sua squadra a Concordia stamane alle 10, ha raccontato che la donna è scivolata nel fiume mentre tentava di attraversarlo su un rudimentale ponte fatto di due bastoni, probabilmente perdendo l’equilibrio a causa della stanchezza e dello zaino pesante. Proprio lo zaino ha fatto si che il corpo della donna si incastrasse fra un’enorme masso e una montagna di ghiaccio, dopo essere stato trascinato dalla forza dell’acqua per oltre 200 metri. Il recupero è stato possibile dopo due intense giornate di lavoro in condizioni estreme”.
“Stamattina al campo base del Broad nevicava – continuava ieri l’aggiornamento da Concordia -. L’americano feritosi alla gamba, dal campo base avanzato è stato caricato in spalla da Rozi Alì, che se l’è portato giù per qualche centinaio di metri di quota e al buio fino al suo campo base, dove il medico del Baltoro Rescue Team lo ha sedato e ha ricomposto la frattura. Si è in attesa di un miglioramento delle condizioni atmosferiche per l’arrivo dell’elicottero per il trasporto del cadavere e dell’americano ferito. Tanto per informare i lettori, a nessuno è venuto in mente, al di lá di alcune pacche sulle spalle, di chiedere agli uomini del Concordia Rescue Team se qualcosa fosse dovuto. Ma così va il mondo”.