Cronaca

Gran Paradiso, ripartite ricerche dei due italiani dispersi sulla parete Nord

Gran Paradiso dal rifugio Chabod (Photo courtesy commons.wikimedia.org)
Gran Paradiso dal rifugio Chabod (Photo courtesy commons.wikimedia.org)

(Updated 13:30) VALSAVARENCHE, Aosta — Sono ripartite poco dopo mezzogiorno, grazie ad un miglioramento delle condizioni meteo, le ricerche sul Gran Paradiso (4.061 metri) di due alpinisti torinesi scomparsi da sabato. I due sono stati avvistati per l’ultima volta sulla vetta, ma non sono mai rientrati al rifugio dov’erano attesi.

Secondo quanto riporta l’edizione valdostana dell’Ansa, l’elicottero del Soccorso Alpino sta trasferendo in quota i soccorritori, Il primo gruppo era composto da 4 persone con Artva e unità cinofila, i cani potrebbero infatti rivelarsi utili nel trovare tracce cancellate dalla neve caduta fino a ieri. Seguiranno altre due rotazioni che porteranno in quota uomini del Sagf di Entreves, guide alpine del soccorso alpino valdostano e alcuni volontari del Cai di Torino, amici dei due dispersi.

L’elicottero trasporterà i vari gruppi alla Schiena dell’Asino, un colle ghiacciato che fa da dorsale tra il ghiacciaio del Gran Paradiso da quello di Laveciau. I soccorritori potranno così perlustrare sia la via di discesa verso il rifugio Vittorio Emanuele II (2.732 mt) sia quella che conduce al rifugio Federico Chabod, struttura posta a 2.750 metri di quota dove i due alpinisti torinesi erano attesi sabato dopo la discesa dalla vetta.

L’allarme è scattato nella giornata di ieri, ma la scarsa visibilità e i 50 centimetri di neve caduta hanno reso difficoltoso sia il lavoro di ricerca via terra che quello con l’elicottero fino a poche ore fa. Due squadre di soccorritori sono riuscite ieri a salire a piedi al rifugio Chabod, ma non hanno trovato alcuna traccia dei dispersi. Nemmeno l’elicottero è riuscito ad avvistare qualcosa durante l’unica ricognizione effettuata poco prima del tramonto.

Secondo quanto riferito dalle agenzie, i due alpinisti, originari della provincia di Torino, avevano passato la notte tra venerdì e sabato al rifugio Federico Chabod (2.750 metri di quota). Sabato mattina sono partiti per scalare la Nord, sono stati visti sulla vetta verso mezzogiorno e poi sarebbero dovuti scendere con gli sci. Avrebbero dovuto rientrare al rifugio in serata. Questo, almeno, hanno riferito altri alpinisti che li avevano incontrati. Ma non vi sono mai arrivati.

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