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Dall’Everest controlla la salute del pianeta

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LUKLA, Nepal (Ansa) — Non c’e’ posto migliore del tetto del mondo per controllare la salute del pianeta: nella Giornata mondiale della Terra, che si celebra oggi, ne sono convinti i ricercatori italiani che, appena arrivati in Nepal, a Kathmandu, si preparano a raggiungere il Laboratorio Piramide gestito dal Comitato Everest-K2-Cnr.

L’osservatorio dal quale si raccolgono dati preziosi sui cambiamenti climatici e la circolazione di inquinanti a livello globale. Il gruppo, coordinato dal responsabile del Comitato Ev-K2-Cnr, Agostino Da Polenza, oggi e’ a Lukla, a 2.800 metri, pronto ad affrontare i sei giorni di cammino verso il laboratorio piu’ alto del mondo, a quota 5.050 metri.
 
E dove, se non nel laboratorio Piramide immerso nel parco del Sagarmatha (il nome nepalese dell’Everest) si puo’ studiare meglio l’ ambiente montano e si possono elaborare le strategie piu’ efficaci per tutelarlo? Tanto che la Piramide della ricerca in alta quota e’ stata ufficialmente riconosciuta come il punto di riferimento della ricerca sulla montagna dalla comunita’ scientifica.
 
"Grandi organizzazioni internazionali – dice Da Polenza – ci hanno chiesto di occuparci a tutti gli effetti delle aree montane". E’ accaduto recentemente, nell’incontro sulla chimica e la fisica dell’atmosfera avvenuto a Washington nell’ambito dei Paesi del G8. "Come Comitato Ev-K2-Cnr ci siamo assunti questa responsabilita’ a Washington cosi’ come in molti progetti interni". Sono impegni, aggiunge, "che certamente ci rendono orgogliosi".
 
E’ ormai chiaro che la montagna e’ uno dei punti vitali del Pianeta e da tempo i giganti rocciosi della catena dell’Himalaya sono considerati una sorta di terzo Polo: cosi’ come nei ghiacci dell’Antartide e dell’Artico sono registrati centinaia di migliaia di anni di storia del clima, lo stesso accade nei dati racchiusi nei ghiacciai himalayani o nei sedimenti dei laghi presenti in questa zona.
 
"Le aree montane – osserva Da Polenza – costituiscono il 24% delle terre emerse, eppure finora sono state lasciate in disparte. Oggi, invece, tutti si rendono contro che lo studio della montagna deve essere globale". Dalla ricerca in alta quota possono venire, ad esempio, risposte molto attese su cambiamento climatico e riscaldamento globale, che quest’anno sono il tema tema della Giornata della Terra. 
 
Enrica Battifoglia

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