Scienza e tecnologia

Cnr: inventato il legno che non arde

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TRENTO — Legno a prova di fuoco. E’ questo l’ultimo miracolo dell’esperimento condotto sulla "casa Sofie", presso i laboratori giapponesi di Tsukuba. Il merito va al legno trentino, materiale in cui è stato realizzato l’edificio, e al suo sistema costruttivo. Quest’ultimo è stato studiato dai ricercatori dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Consiglio nazionale per le ricerche di San Michele all’Adige, in provincia di Trento.

L’abitazione a tre piani è stata realizzata con un sistema di costruzione molto particolare chiamato X-Lam (abbreviazione inglese di "cross laminated timber", che in italiano indica pannelli di tavole di legno incollate a strati incrociati).
 
"La casa Sofie è stata sottoposta a una prova di incendio reale presso il Building Research Institute di Tsukuba in Giappone", spiega Giovanna Bochicchio, responsabile del laboratorio di comportamento al fuoco dell’Ivalsa-Cnr.
 
"Il test ha dimostrato che un edificio realizzato con il sistema X-Lam, completo dei materiali costruttivi di rivestimento tradizionali, può resistere a un incendio della durata di un’ora conservando le sue proprietà meccaniche e lasciando inalterata la struttura portante, senza causare serio pericolo agli occupanti. L’edificio è stato sottoposto a un carico di incendio doppio rispetto a quello normalmente presente in una camera d’albergo", ha aggiunto l’esperta del Cnr.
 
L’esperimento è la conferma che un edificio a struttura portante di legno, costruito e progettato modernamente, non è maggiormente soggetto al pericolo di incendio di altri edifici. Ciò vale soprattutto per edifici di legno rivestiti con strati di materiali isolanti e incombustibili, come nel caso della tipologia costruttiva di casa Sofie.
 
Queste teorie sono state condivise da Roberto Lanzi, funzionario dei Vigili del Fuoco della Provincia di Trento, dal direttore di Ivalsa, Ario Ceccotti, presenti all’esperimento in Giappone, e da Gianluca Salvatori, assessore alla programmazione, ricerca e innovazione della Provincia di Trento, che ha finanziato il progetto.
 
La prova del fuoco è solo l’ultima di una serie di verifiche che sono state fatte per dimostrare l’efficenza di casa Sofie. Nel luglio del 2006 l’abitazione ha superato alcuni eventi sismici ai quali è stata sottoposta. Il prossimo luglio una nuova casa Sofie, questa volta di sette piani, sarà sottoposta a sperimentazioni sismiche.
 
Al fine di fornire informazioni a tutti gli operatori del settore edilizio nel legno, il progetto Sofie prende in considerazione numerosi aspetti di un edificio, fra cui acustica, risparmio energetico e architettura biocompatibile. 
 
Valentina Corti

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