News

Cina, l’inquinamento causa siccità

inquinamento montagne cina

GERUSALEMME, Israele — L’inquinamento atmosferico è la causa principale del calo delle precipitazioni sulle montagne cinesi. La notizia, lanciata pochi giorni fa da Nature, arriva da alcuni ricercatori della Hebrew University of Jerusalem, che attraverso accurate ricerche, hanno dimostrato come in Cina le precipitazioni orografiche siano diminuite di quasi il 50 per cento nell’arco di mezzo secolo.

Da molto tempo, i meteorologi affermano che la causa principale della diminuzione delle precipitazioni è l’inquinamento. Piccole particelle presenti nelle masse d’aria inquinata, conosciute come aerosol, modificano le condizioni meteorologiche in differenti modi, alterando il volume e le proprietà delle goccioline d’acqua che si formano nelle nuvole.
 
In alcune zone le amplificano, per esempio intensificando le tempeste come nel Pacifico, e in altre le riducono, come su alcune catene montuose ad ovest degli Stati Uniti, dove le precipitazioni sono diminuite del 10-25 per cento negli ultimi 50 anni, a causa della circolazione di inquinanti.
 
Questo processo però, nonostante sia palese per molti esperti, non era mai stato quantificato scientificamente a causa di una grossa lacuna di dati. E di conseguenza moltissime azioni intraprese per risolvere i problemi di siccità sfruttando la relazione tra gli aerosol e le precipitazioni sono fallite miseramente.
 
Ora, gli scienziati israeliani avrebbero raccolto  dati sufficienti per quantificarne gli effetti. Daniel Rosenfeld, un metereologo della Hebrew University of Jerusalem, Israele, e il suo team hanno infatti preso in considerazione cinquant’anni di continue misurazioni, rilevate sulla cima del Monte Hua Shan (vicino allo Xi’an nella Cina Centrale).
 
E avrebbero dimostrato che le precipitazioni orografiche sarebbero diminuite del 30-50 per cento, in condizione di foschia, ovvero in presenza di  composizione atmosferica con particelle di una certa misura. In particolare, secondo il gruppo di studiosi, le minori piogge tra il 1970-2005, dipenderebbero direttamete dall’aumento dell’inquinamento. I dati sono riportati nella rivista Science.
 
“Benché la ricerca non fornisca la prova definitiva –  ha detto Ulrike Lohmann, fisico atmosferico al Eth Zurich in Svizzera –  risulta comunque essere un ottimo indicatore rispetto all’influenza dell’inquinamento sulla diminuzione delle precipitazioni. Producendo molto inquinamento, la Cina è probabilmente il miglior posto nel mondo per studiare questa relazione”.
 
Una situazione, questa, già ben nota al mondo scientifico, che vede i ricercatori italiani del Comitato Ev-K²-CNR impegnati da tempo con il progetto di monitoraggio climatico e ambientale Share (Station at High Altitude for Research on Environment) sulle catene montuose dell’Himalaya e del Karakorum. Il Comitato gestisce la stazione di monitoraggio atmosferico più alta del mondo: la Abc Pyramid, posta a 5.079 metri di quota nei pressi della Piramide dell’Everest.
 
Il progetto di ricerca, che si inserisce nel programma "Atmospheric Brown Cloud" dall’Unep, si basa sulla recente scoperta di una vasta area di compromissione della qualità dell’aria sopra l’India ed aree limitrofe e sul riconosciuto ruolo delle aree remote d’alta quota nello studio dei meccanismi e delle entità di trasporto degli inquinanti su scala globale.
 
Alessandra Grassi

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close