Scienza e tecnologia

E alla Piramide scoprono la nucleazione

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PIRAMIDE EVEREST, Nepal — Interessante scoperta scientifica per gli uomini del Comitato Ev-K²-Cnr. Durante le ricerche in corso alla Piramide dell’Everest, è stata osservato per la prima volta a 5000 metri il processo chimico di nucleazione, ovvero la formazione spontanea di particelle solide partendo da gas. 

Il passaggio di stato – da gas a solido – avviene in maniera rapidissima. Nel giro di alcuni minuti il gas presente in atmosfera si condensa dando vita a piccolissime particelle solide.
 
La scoperta è opera degli scienziati del Comitato Ev-K²-Cnr e del Lamp (Laboratoire de Météorologie physique), guidati da Paolo Laj. Il proccesso chimico è stato ripetutamente osservato nei giorni scorsi. E "intercettato" attraverso una speciale apparecchiatura denominata Ais (Air ione spectrometer). Si tratta di uno spettrometro a ioni installato di recente al laboratorio Piramide e in grado di rilevare la presenza di particelle solide di dimensioni infinitesime. Le particelle derivate dalla nucleazione, infatti, sono inferiori a 1 nanometro.
 
Durante le osservazioni, il fenomeno si è ripetuto in maniera variabile. In alcuni giorni la generazione di particelle è stata più forte, in altri si è rivelata più debole. Gli scienziati stanno cercando di capire come e in quali condizioni si sviluppi il fenomeno. Per ora è stato osservato in condizioni di bel tempo, con molto sole, fra le 10 del mattino e il primo pomeriggio.
 
Secondo i dati catturati dall’Ais, la reazione – probabilmente innescata da particolari combinazioni meteorologiche – ha un picco iniziale più denso, con una moltiplicazione rapidissima delle particelle solide. Nel giro di qualche minuto le particelle passano da alcune centinaia a decine di migliaia per centimetro cubo. Poi il fenomeno si estingue.
 
Il processo di nucleazione era già stato osservato in altre parti del pianeta. Ma mai a 5000 metri d’altezza. La scoperta è di grande importanza, perchè introduce un elemento d’analisi in più nello studio dei mutamenti del clima.
 
La sorgente di particelle "estranee" all’atmosfera, infatti, potrebbe avere effetti sulla radiazione solare, così come potrebbe influenzare la formazione di nuclei nuvolosi. Come e in che misura, lo stabiliranno le ricerche degli scienziati.
 
 

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