Alpinismo

Annapurna, Ueli Steck da solo sulla Sud

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BERNA, Svizzera — Una nuova via, in solitaria sulla pericolosa parete Sud dell’Annapurna. Un tentativo "o la va o la spacca", con un solo tentativo di vetta in stile leggero e con la massima velocità. E’ questo lo spettacolare progetto dell’alpinista svizzero Ueli Steck, in partenza per il Nepal.

Steck salità con stile leggero e in velocità: vuole arrivare in vetta con un solo e unico tentativo, percorrendo una linea totalmente nuova, studiata dopo un sopralluogo effettuato lo scorso autunno. 
 
L’impressionante parete Sud dell’Annapurna (nella foto), domina l’anfiteatro dell’Annapurna Sanctuary ed è fatta di 3.000 metri quasi verticali, molto soggetti a scariche di valanghe. E’ molto più insidiosa della parete Nord, dove si snoda la via normale. 
 
Steck ha affermato che quella parete gli ricorda molto la nord dell’Eiger, dove lo scorso inverno ha anche aperto una nuova via chiamata "Young Spider" (giovane ragno), in solitaria e in invernale.
 
Steck, solo 30 anni, è un nome noto a livello internazionale per le sue imprese in solitaria, le scalate estreme di misto e le salite in stile alpino nelle Alpi, in Alaska, in Himalaya e in Patagonia. Nel 2005, salì in solitaria e in stile alpino le pareti Nord del Cholatse, Est del Tawoche, mancando per un soffio la nordest dell’Ama Dablam. Ma guadagnandosi la nomination per il Piolet d’or (impresa battezzata come "Khumbu express").
 
L’anno scorso, si unì alla spedizione commerciale di Kari Kobler per tentare di aprire una nuova via sulla Nord del Gasherbrum II, ma l’impresa – peraltro duramente criticata per il suo carattere commerciale e il largo uso di ossigeno, corde e altri materiali che poi furono lasciati sulla parete, – fallì e si concluse un un ripiego sulla cima del GII Est.
 
Sara Sottocornola

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