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Valanga al Manaslu: la moglie porta avanti le ricerche, Lécluse trovato in un crepaccio

Remy Lecluse (Photo Afp-dynastar- Dan Ferrer)
Remy Lecluse (Photo Afp-dynastar- Dan Ferrer)

KATHMANDU – Rémy Lécluse, una delle vittima della valanga che il 23 settembre ha fatto 11 morti al Manaslu, è stato ritrovato in un crepaccio a 600 metri di distanza da campo 3. Un team di 7 sherpa lo ha cercato per giorni sotto la guida dalla moglie che non aveva voluto rassegnarsi a tornare a casa senza il corpo del marito. Alla fine della settimana scorsa è avvenuto il ritrovamento della salma, che è stata poi recuperata e trasportata a Kathmandu.

Lécluse, 48 anni, nome molto noto del panorama mondiale dello sci estremo, era insieme al connazionale Gregory Costa e al canadese Dominique Ouimet, uno dei 3 dispersi della valanga del 23 settembre, scesa a seguito del crollo di un seracco. Nei giorni scorsi, in base a quanto avrebbe raccontato l’americano Glen Plake alla stampa estera, la moglie di Lécluse è rimasta al campo base del Manaslu dopo che le operazioni ufficiali erano state interrotte. Con lei un gruppo di 7 sherpa con i quali ha continuato le ricerche.

Infine domenica 30 settembre il corpo senza vita di Rémy Lécluse è stato ritrovato 600 metri più a valle del campo 3: secondo quanto riferito dall’agenzia stampa francese Afp, giaceva in un crepaccio a una ventina di metri di profondità. Gli Sherpa l’hanno recuperato e infine mercoledì è stato trasportato a Kathmandu presso la sede dell’Ambasciata francese.

Nel frattempo ieri, 4 ottobre, a Chamonix si è tenuta una cerimonia commemorativa per gli alpinisti morti al Manaslu. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, hanno partecipato oltre mille persone tra parenti, guide alpine e maestri di sci. Era inoltre presente il Ministro dello Sport Valérie Fourneyron.

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