Alpinismo

Patagonia, nuova via di Orlandi e Larcher

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EL CHALTEN, Patagonia — E’ sulla parete est del Cerro Cota, 2000 metri tondi tondi, e si chiama "Osa ma non troppo". La via aperta da Elio Orlandi, Rolando Larcher, Fabio Leoni e Michele Cagol a fine gennaio è un capolavoro italiano che splende tra le Torri del Paine.

Larcher l’ha definita una via "bella ed interessante, riparatissima dal vento, consigliata vivamente". Leoni l’ha paragonata, in molti tratti, alla storica big wall di El Capitain. Lunga 700 metri, la via sale tra muri a liste, fessure, diedri, uno strapiombo e severi tratti di obbligatorio per 16 tiri, più d’arrampicata che di artificiale. La difficoltà è valutata di 7b e A2+.
 
"Osa ma non troppo" è la terza via che si sviluppa sullo splendido granito della parete est del Cerro Cota, a sinistra del pilastro centrale. La montagna, salita per la prima volta da un team cileno nel 1971, si trova nella Valle del Frances, a sud del Cerro Cathedral, nel parco nazionale delle Torri del Paine.
 
Orlandi e compagni l’hanno aperta dopo cinque notti in parete, due delle quali passate in mezzo alla tempesta. Il team ha dovuto portare con sè, oltre al materiale, anche 40 litri d’acqua, perchè sulla parete non c’era neve da poter sciogliere e utilizzare per i pasti.
 
Il team d’apertura è formato da una serie di "aficionados" della Patagonia. Elio Orlandi, 53 anni, è alla sua 20esima spedizione in Patagonia, Fabio Leoni, 43 anni, alla decima. Con loro c’erano Michele Cagol, 44 anni, e Rolando Larcher (vincitore del Grignetta d’oro 2006), rispettivamente alla loro terza e seconda spedizione in Sud America.
 
Sara Sottocornola
 
 Foto spedizione Cota 2000, courtesy of Alpinist.com

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