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Kennedy, Dempster e Novak aprono una nuova via sull’inviolata parete est del K7

K7 (Photo courtesy 4sport.ua)
K7 (Photo courtesy 4sport.ua)

ISLAMABAD, Pakistan – Gli statunitensi Kyle Dempster e Hayden Kennedy insieme allo sloveno Urban Novak hanno aperto una nuova via sull’inviolato versante est del K7. I tre alpinisti sono arrivati nella Charakusa Valley all’inizio di luglio: il 16 del mese hanno risalito il ghiacciaio arrivando sotto la parete est, il 17 hanno iniziato la scalata per poi rientrare al base il 20 luglio. Un grandioso risultato, che secondo Kennedy, è stato ottenuto grazie a “un’arma segreta”: Novak.

Dempster e Kennedy – il cui nome è balzato alle cronache in particolar modo lo scorso inverno per essere stato protagonista insieme a Jason Kruk della schiodatura della celebre Via del Compressore al Cerro Torre – erano già stati in Karakorum l’estate scorsa facendo squadra con Kelly Cordes. Nel 2011 si erano acclimatati sul Nasyer Brakk (5.700 metri) e sul Sulu Peak (5.950metri), poi avevano salito l’Hassin Peak (6.300 metri). Avevano dovuto invece rinunciare ad aprire una via sull’inviolata parete est del K7, fermandosi a circa due terzi della salita.

Quest’anno Dempster e Kennedy sono tornati sulla montagna pakistana, celebre vetta di 6935 metri che conta attualmente ancora pochissime salite, tra cui quella di Steve House del 2004, che arrivò in cima in solitaria dal versante sud ovest. Quest’anno con gli americani c’era Urban Novak: la carta vincente, in base a quanto avrebbe dichiarato Kennedy al fratello Michael, poi riportato dal sito Rock and Ice (“Novak è stata la ragione per cui abbiamo raggiunto la cima” – avrebbe infatti detto).

Come l’anno scorso, anche questa volta la spedizione si è acclimatata sul Sulu Peak, poi ha trascorso 5 giorni al campo base aspettando la finestra di bel tempo e allenandosi col boulder. Infine il 16 si sono avvicinati alla parete est del K7 e il giorno dopo hanno iniziato a scalare: il 17 avrebbero fatto un bivacco all’aperto, poi il 18 avrebbero ripreso in condizioni peggiori, su un terreno nella parte finale più difficile di quanto sembrasse, con tratti di misto fino al grado M6. I tre hanno affrontato diversi tiri molto ripidi e in alta quota, con tratti di neve profonda: proprio su queste difficoltà sarebbe stato determinante Novak. Una volta arrivati in cima Dempster, Kennedy e Novak hanno iniziato a scendere calandosi in corda doppia, hanno fatto un altro bivacco in parete e infine sono arrivati al campo base il 20 luglio.

Kennedy sulla vetta del Hassan, dietro di lui il K7 che ha salito quest anno (Photo Dempster - American Alpine Journal)
Kennedy sulla vetta del Hassan, dietro di lui il K7 che ha salito quest anno (Photo Dempster – American Alpine Journal)

“La Charakusa Valley è come un negozio di caramelle dell’alpinismo – aveva detto l’anno scorso Kennedy -, offre vie di roccia verticali e pareti di misto molto tecniche su alcune delle più belle montagne del Pakistan”.

Kennedy e Dempster non avrebbero ancora chiuso i conti con il Karakorum. Sulla lista dei loro desideri infatti, ci sarebbe come obiettivo del futuro prossimo una via nuova sulla parete nord dell’Ogre II.

 

Info ww.rockandice.com

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