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“L’ultimo diaframma”: il traforo del Monte Bianco compie mezzo secolo

Il cantiere del Traforo (Photo courtesy Omniarelations)
Il cantiere del Traforo (Photo courtesy Omniarelations)

COURMAYEUR, Francia — Esattamente mezzo secolo fa, nel cuore del Monte Bianco, cadeva l’ultimo brandello di roccia che separava Italia e Francia, aprendo le frontiere ad una via di comunicazione, commercio e trasporto che permise all’Europa di aprire un nuovo capitolo storico. Parliamo del Traforo del Monte Bianco, che quest’estate compie 50 anni e che viene festeggiato a Courmayeur con una giornata di eventi ed incontri davvero imperdibili, intitolata “L’ultimo diaframma”.

“Verrà il giorno in cui si scaverà sotto il Monte Bianco una via carreggiabile”. Questa frase è del 1787. A scriverla fu lo scienziato ginevrino Horace Bénédict de Saussure, dopo aver scalato il Monte Bianco. Rileggendola oggi, suona come una profezia.

Quasi due secoli più tardi, infatti, il traforo venne aperto. Dopo aver superato difficoltà di ogni genere, il 14 agosto 1962 i minatori italiani e francesi s’incontrarono nel cuore del massiccio: fu l’inizio di una storia incredibile, quella del Traforo del Monte Bianco, uno dei più lunghi al mondo.

Una storia di frontiera, dove la collaborazione e la sinergia di due diversi Paesi, forzatamente divisi da uno stesso confine, hanno saputo abbattere le differenze culturali, politiche e sociali, avvicinando due mondi che agli occhi dei più sembrano così distanti. Oggi, il Tunnel del Monte Bianco costituisce un’arteria di primaria importanza per i traffici turistici e commerciali del nostro continente.

Alla vigilia di ferragosto, Courmayeur si fermerà a festeggiarlo. Sul palco del Jardin de l’Ange si alterneranno economisti, antropologi, intellettuali e giornalisti di fama internazionale per riflettere sul significato storico ed economico del Traforo, ma anche per approfondire il tema della frontiera oggi e il ruolo che Courmayeur e la Valle d’Aosta giocheranno in futuro.

Durante l’evento sarà presentato un volume dedicato al Traforo: “Un varco a Nord Ovest”, a cura del prof. Giuseppe Giobellina (Silvana editoriale, pp. 160, euro 19), che contiene la cronaca dello scavo, nella prospettiva delle vicende storiche che l’hanno preceduta e accompagnata, insieme a molte fotografie inedite scattate durante la realizzazione dell’opera.

E’ in programma anche una giornata di studi curata dal prof. Andrea Farinet e organizzata dal Traforo del Monte Bianco in collaborazione con Fondazione Courmayeur, occasione di confronto sui rapporti tra Italia e Francia con osservatori, economisti e giornalisti dei due Paesi, un incontro pubblico con l’autore del volume e con i testimoni dell’epoca, e un momento pubblico di parola sul tema delle frontiere con osservatori internazionali.

Chiude la giornata “Frontière de Mots” un doppio concerto interamente acustico e bilingue, patrocinato dal CSC di Courmayeur e pensato per l’occasione con due ensemble valdostani, Naïf e L’Orage. I nuovi ambasciatori della canzone d’autore valdostana in Italia e in Europa, entrambi vincitori di “Musicultura”, il più importante Festival delle musiche d’autore (Naïf nel 2009, L’Orage nel 2012), condivideranno per la prima volta il palco per immaginare insieme una nuova frontiera di suoni e parole.

La Copertina del Paris Match (Photo courtesy Omniarelations)
La Copertina del Paris Match (Photo courtesy Omniarelations)

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