Trail running

Periplo del Lario sui sentieri: i Falchi compiono l’impresa. Sognando un ultra-trail

I Falchi (Photo Asd Falchi Lecco courtesy of lecconotizie.com)
I Falchi (Photo Asd Falchi Lecco courtesy of lecconotizie.com)

LECCO — Missione compiuta per i Falchi di Lecco, che questo weekend sono riusciti a compiere il periplo del Lario seguendo i sentieri montani che circondano il lago. Con un sogno nel cassetto: un ultra trail del Lario. Il tentativo è stato di una staffetta no stop di 250 chilometri per 12mila metri di dislivello positivo, ma i tuoni e i fulmini di sabato notte hanno costretto il gruppo ad una sosta forzata di 5 ore.

I Falchi sono partiti venerdì sera alle 21.55 da piazza Cermenati a Lecco e sono arrivati nello stesso punto nel pomeriggio di domenica 10 giugno. L’avventura è durata 1 giorno e mezzo, e non ha risparmiato emozioni forti. Sabato sera, infatti, il violento temporale scoppiato sul Lario, con grandine e fulmini, ha imposto uno stop forzato e un piccolo cambio di tracciato al gruppo di atleti sul tratto tra Croce e Cernobbio.

“Il periplo del Lario è stato compiuto, anche se siamo stati costretti a effettuare una piccola variazione per il temporale – ha detto a Lecconotizie.com il presidente dei Falchi Riccardo Ghislanzoni -. I frazionisti Mauro Esposito e Carlo Proserpio, acccompagnati da un loro amico, sono stati costretti a scendere a Lenno e proseguire lungo la SS340 su strada asfaltata. A quel punto abbiamo deciso di sospendere la staffetta per 5 ore ripartendo da Como e dall’itinerario prestabilito alle 7 di domenica mattina”.

I Falchi sono comunque orgogliosi di aver dimostrato che il giro montano del Lario si può fare, “anche se i sentieri – ha specificato il presidente – in alcuni punti non sono segnati benissimo, soprattutto quelli sul versante comasco. Infatti, nonostante le prove che abbiamo effettuato in precedenza è stato compiuto qualche errore”.

Perchè questo obiettivo? Il sogno nel cassetto dei Falchi è di organizzare un ultra trail come il Tor des Géants in Valle d’Aosta. “Sappiamo benissimo che è un’impresa nell’impresa – dice Ghislanzoni – visto che l’organizzazione richiede uno sforzo di uomini e di energie anche finanziare notevoli. Ma procediamo per passi, cominciando a migliorare la segnaletica esistente e rendere il giro montano del Lario un trekking vero e proprio con tanto di cartine ufficiali”.

“Si tratterebbe di un sentiero ad effetto – ha detto ancora Ghislanzoni -, che si snoda lungo uno dei laghi più famosi al mondo e che vanta il perimetro più lungo d’Italia: è evidente che sarebbe un bel volano per il turismo outdoor sempre più in crescita. Con la nostra iniziativa noi volevamo accendere i riflettori su questo progetto ambizioso che tra gli obiettivi aveva anche quello di far conoscerele bellezze del nostro territorio. Per l’anno prossimo speriamo di riuscire a ripeterlo per completarlo integralmente”.

“Un’esperienza così non l’avevo ancora vissuta in vita mia – ha detto Esposito a Lecconotizie.com -, ci sono stati momenti davvero critici. Per fortuna abbiamo trovato una baita dove ci siamo potuti riparare aspettando che il temporale passasse, quindi siamo scesi a Lenno e abbiamo proseguito”.

L’idea è di Sergio Bernasconi, che ha coinvolto 29 compagni del team Falchi Lecco guidati dal presidente Riccardo Ghislanzoni. Il percorso, suddiviso in 16 tappe, è partito da Lecco. Gli atleti sono passati poi da San Giovanni, Laorca, Valcalolden, Piani Resinelli e Abbadia Lariana, dal sentiero del Viandante fino a Lierna, poi Colico. A Sorico hanno imboccato la Via dei Monti Lariani che conduce fino a Cernobbio e poi Como dove risalendo la dorsale del Triangolo Lariano sono arrivati sopra Bellagio e da qui tornati a Lecco passando dai Corni di Canzo e Valmadrera.

Info: www.lecconotizie.com

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