BERNA, Svizzera — Se l’Italia ha avuto la sua emergenza neve solo a Febbraio, per gli Svizzeri quello in corso è stato un inverno record sin dall’inizio riguardo le precipitazioni. Secondo i dati forniti dalle aziende e confermati dagli istituti di ricerca elvetici, sinora sono state fatte saltare artificialmente almeno il triplo delle valanghe artificiali del solito. E gli ambientalisti sono già in allarme.
I dati sono spannometrici. Secondo le informazioni raccolte da Swissinfo, in alcune zone i distacchi artificiali, provocati per mettere in sicurezza piste da sci, centri abitati, strade o sentieri, sono più o meno in linea con la media degli altri anni, mentre altrove si può arrivare a dieci volte tanto.
Sulle montagne svizzere, infatti, è caduta molta neve sin dall’inizio di dicembre. Il terreno allora era ancora piuttosto caldo quindi secondo gli esperti, in molte zone il manto nevoso non ha aderito bene al suolo costituendo uno strato poco stabile. “Le valanghe si distaccano in qualsiasi momento – ha detto Charly Wuilloud, responsabile del Servizio pericoli naturali del canton Vallese a Swissinfo – e non si possono prevedere. Durante la notte o durante il giorno può partire improvvisamente una valanga, e non sappiamo come prevenirla. Altrove invece ci è capitato di non riuscire a staccare la neve nemmeno con esplosioni ripetute, a causa dei forti venti che hanno compresso il manto nevoso. E’ un inverno strano”.
L’aumento dei distacchi artificiali, tuttavia, sta preoccupando gli ambientalisti che temono per la tranquillità della fauna selvatica. Esponenti di Pro Natura, Mountain Wilderness e altre associazioni ambientaliste hanno dichiarato di comprendere le ragioni della messa in sicurezza dei pendii, ma di essere contrari ad un aumento drastico delle esplosioni che potrebbero indurre gli animali a fuggire di fronte al rumore dell’elicottero e a disorientarsi, finendo per mettersi in pericolo.
