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Raggiunta quota 7000 metri al G I, alpinisti in attesa del bel tempo

Janusz Gołąb sul Japanese Couloir (Photo polishwinterhimalaism.pl)
Janusz Gołąb sul Japanese Couloir (Photo polishwinterhimalaism.pl)

ISLAMABAD, Pakistan – Sono fermi al campo base gli alpinisti impegnati nella spedizione al Gasherbrum I, ultimi team rimasti in gioco in questa stagione degli 8000 in invernale. La settimana scorsa Álex Txicon e Carlos Suarez sono saliti a 6700 metri di quota, mentre il team polacco di Artur Hajzer negli stessi giorni ha raggiunto quota 7.040 metri per poi scendere con grandi difficoltà e sotto un fortissimo vento fino al base.

Al Gasherbrum I sono impegnati due diverse spedizioni. Una è quella del team internazionale composto da Gerfried Göschl, Carlos Suare, Álex Txicon, Nisar Hussein, Hählen Cederic, Darek Zalusski e Tamara Stys. L’altra è quella dei polacchi Janusz Golab, Adam Bielecki e Agnieszka Bielecka, capitanati da Artur Hajzer. Entrambi i gruppi sono arrivate più tardi in Pakistan rispetto a Simone Moro e Denis Urubko e rispetto al team russo (volato in Karakorum a metà dicembre), e avrebbero intenzione di fermarsi fino alla fine di Marzo.

Venerdì scorso Suarez e Txicon hanno raggiunto quota 6700, all’incirca dove il giorno prima erano arrivati anche Göschl, Cederic e Hussein. L’intenzione era quella di proseguire lungo lo spigolo, ma il vento forte e il grande freddo li hanno costretti a rinunciare e a tornare indietro.

Stessa sorte sempre negli stessi giorni per Adam Bielecki, Janusz Gołąb e Ali Sadpara, che il 9 febbraio hanno installato campo 3 a 7.040 metri di quota. Secondo quanto riferisce il sito della spedizione polacca, le loro intenzioni erano quelle di continuare a salire, ma raffiche di 80, 100 chilometri orari li hanno costretti a scendere, non senza difficoltà. Fortunatamente tutti e tre sono riusciti a rientrare al base, ma Ali Sadpar ha riportato congelamenti di secondo grado alle dita dei piedi e Janusz Gołąb di primo grado alla guancia sinistra. Infine Bielecki ha riportato lievi congelamenti ai piedi e a un dito della mano destra, oltre ad essersi bruciato leggermente la punta del piede scaldandolo sulla stufa.

“Ora sappiamo cosa dobbiamo aspettarci quando le cose non vanno secondo i piani – scrivono i polacchi sul loro sito -. Nel frattempo siamo felici sia della via sia di essere pronti per il tentativo di vetta. Siamo già saliti 4 volte sulla montagna, montando 3 campi, e consideriamo l’acclimatamento finito”.

Entrambe le spedizioni quindi sono ferme al campo base, pronte a tentare la cima. Quello che manca ora è il favore del tempo.

 

Info: http://polishwinterhimalaism.pl/; http://www.blogseitb.com/alextxikon

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