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Invernali: stroncato sul nascere il tentativo di Moro e Urubko, al K2 nuovi congelamenti

Il campo base del Nanga Parbat sotto la nevicata (Photo Simone Moro - simonemoro.gazzetta.it)
Il campo base del Nanga Parbat sotto la nevicata (Photo Simone Moro - simonemoro.gazzetta.it)

ISLAMABAD, Pakistan —  Dopo Vladimir Belous un altro alpinista della spedizione russa al K2 torna a casa per congelamenti alle dita delle mani. Si tratta del siberiano Vitaly Gorelik salito, all’inizio della settimana scorsa insieme a Nick Totmjanin e a Valery Shamalo, fino a 7000 metri di quota. Ora tutto il gruppo è fermo al base in attesa che i forti venti diminuiscano, mentre al Nanga Parbat Simone Moro e Denis Urubko sono partiti questa mattina sperando di raggiungere campo 4 e tentare la cima giovedì. I due però hanno già fatto dietrofront: “arrivati al campo deposito, dobbiamo tornare indietro – scrive infatti pochissimi minuti fa il bergamasco su twitter -: troppa neve e pericolo valanghe!”.

Gran parte degli uomini della spedizione russa sono in queste ore fermi al campo base dal momento che il meteorologo di Innsbruck, Karl Gabl, ha previsto dalla settimana scorsa fino almeno al 7 febbraio brutto tempo sul K2. Secondo le sue previsioni, riportate dal sito della spedizione russa K2-winterclimb.ru, potrebbero scendere sulla montagna fino a 50 o 60 centimetri di neve fresca, mentre i venti di Jet stream soffieranno molto forti, “ad 8000 metri la velocità dei venti raggiungerà la forza di un uragano”.

Il primo di febbraio Alex Bolotov e Eugeny Vinogradsky hanno fatto rientro al campo base, dove nel frattempo era già tornato il resto della spedizione. Tra il 30 e il 31 gennaio infatti, altri alpinisti avevano superato quota 7000, attrezzando la parete con le corde fisse fino a quota 7200. Tra questi c’era anche il siberiano Gorelik che ha riportato seri congelamenti alle dita di entrambe le mani. Una volta al base l’alpinista ha ricevuto le prime cure dal medico, in attesa che un elicottero possa venirlo a prendere e portarlo via. Si tratta del secondo caso dopo quello di Vladimir Belous, avvenuto a metà gennaio.

Questa mattina al Nanga Parbat Simone Moro e Denis Urubko, nonostante il vento e il cielo coperto, hanno lasciato il campo base decisi a iniziare la salita. La settimana scorsa sull’8000 himalayano è scesa parecchia neve ma per i prossimi giorni Gabl ha previsto condizioni meteorologiche migliori, adatte a compiere il tentativo di cima. Puntiamo “a essere in condizione di tentare la vetta giovedì – scriveva pertanto Moro sul suo blog sabato 4 febbraio -, partendo dal campo 4, che pensiamo di piazzare all’uscita sulla Spalla”.

Così questa mattina i due hanno iniziato a salire, ma pochi minuti fa è arrivata la notizia del dietrofront. Simone Moro ha infatti scritto su twitter di essere arrivati al campo deposito e di aver trovato troppa neve con un alto pericolo valanghe. Pertanto gli alpinisti hanno rinunciato al proposito, e starebbero tornando indietro al base.

 

Info: k2-winterclimb.ru; simonemoro.gazzetta.it

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3 Commenti

  1. Today on 11-30 am Vitaly Gorelik died in BC. Condolences to Vitaly’s family and friends from the whole our team …
    The weather’s extremely bad for the fourth day: snowstorm, cloudness, the strong wind. The ordered heli couldn’t fly to BC because of the weather conditions. Now we wait the heli for the transportation Vitaly’s body.
    The expedition is over. All members in the base camp prepare the expedition gear for the transportation down.

    The expedition doctor Serguey Bychkovsky
    The coach Nickolay Cherny
    The expedition head Victor Kozlov

  2. these are hard guys, very strong, all the great luck for K2 Russian awesome team and , simone,GI Teams, polishes and each in the Karakorum! success,safety and regards!

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