Storia dell'alpinismo

Naufragio sul Monte Bianco. La tragedia di Vincendon ed Henry

I soccorsi nella vicenda Vincendon e Henry (Photo alpinisme.over-blog.net)
I soccorsi nella vicenda Vincendon e Henry (Photo alpinisme.over-blog.net)

Nel 1956 due giovani, Jean Vincendon, 24 anni di Parigi, e Francois Henry, 23 di Bruxelles, resistettero 10 lunghi giorni a oltre 4000 metri di quota sul Monte Bianco. I loro corpi furono ritrovati solo mesi dopo, quando tornò a galla la verità di quanto successo e di quanto forse avrebbe potuto essere evitato. Il fatto è ormai nella storia dell’alpinismo e delle Alpi, anche perché chiamò in causa anche uno dei più forti scalatori di sempre, Walter Bonatti. La vicenda dominò le cronache dell’epoca ed è rimasta negli annali anche grazie al celebre libro “Naufragio sul Monte Bianco. La tragedia di Vincendon ed Henry”.

La drammatica vicenda della guida alpina francese Olivier Sourzac e della sua cliente Charlotte De Metz non può non far tornare alla mente alcuni celebri soccorsi della storia dell’alpinismo, prolungatisi per molti giorni sul Monte Bianco. Imprudenze, scelte sbagliate, condizioni meteorologiche avverse, equipaggiamento, errori da parte della macchina dei soccorsi: tante le variabili che contraddistinguono ogni singolo caso e che comportano l’esito delle operazioni.

La storia che fa un po’ da capostipite alla serie di episodi di sopravvivenza dopo molti giorni in parete, è forse tra le più note al largo pubblico, quella di Vincendon ed Henry. I due giovani alpinisti partirono il 22 dicembre del 1956 per salire in invernale il Monte Bianco. Il giorno di Natale, durante la salita, incontrarono la cordata di Walter Bonatti e Silvano Gheser. Entrambe le cordate furono colte da una fortissima bufera che portò a lunghi bivacchi in parete a circa 4100 metri.

Il 26 dicembre i 4 alpinisti dapprima proseguirono insieme poi si divisero: Bonatti e Gheser raggiunsero la cima del Monte Bianco e scesero dalla normale fino al Rifugio Vallot, una scelta faticosa (soprattutto per Gheser che riportò seri congelamenti) ma che li salvò. I due francesi invece decisero di tentare la discesa diretta verso Chamonix, ma finirono per perdersi nella bufera e rimasero bloccati sul bordo di un enorme seracco.

Rimasero qui, a oltre 4000 metri di altezza, per altri 10 lunghi giorni. Le operazioni di soccorso si incagliarono in intoppi, incertezze ed errori. Per cercare di salvarli salì sulla montagna anche Lionel Terray, “l’eroe dell’Annapurna”, una delle più forti guide di Chamonix e grande conoscitore del Monte Bianco, ma inutilmente. Addirittura un elicottero dei soccorritori precipitò schiantandosi vicino a loro nel tentativo di una manovra disperata. Arrivarono anche i soccorsi da terra ma alla fine furono portati via solo le guide e l’equipaggio dell’elicottero. I due ragazzi furono sistemati nel relitto del velivolo in attesa di poterli recuperare al più presto, dal momento che i gravissimi congelamenti che avevano ormai riportato impedivano loro di muoversi.

Ma così evidentemente non fu. Nei giorni successivi tornò il cattivo tempo che impedì di nuovo il volo. Poi ricognizioni successive in elicottero non rilevarono alcun movimento intorno al velivolo e alla fine, il 3 gennaio, le ricerche furono sospese e i due dati per morti. Il 20 marzo del 1957 alcune squadre salirono a recuperare i loro corpi. Fu allora che scoprirono che uno dei due era in parte riuscito a uscire dalla carlinga del relitto per farsi vedere durante le ricognizioni, ma i sorvoli erano evidentemente ormai cessati.

La tragedia, tra polemiche e rammarichi, portò a una nuova presa di coscienza, e alla fondazione del Peloton spécialisé de haute montagne, il gruppo militare di Soccorso alpino francese.

“Per quanto mi riguarda  – scriveva Bonatti nel suo libro ‘Montagne di una vita’ riguardo alla vicenda che lo ha visto, almeno all’inizio, protagonista – posso dire, in tutta coscienza, che mai persi l’occasione in quei drammatici giorni di dare agli altri il mio aiuto, nei limiti del possibile. Infine le cronache conclusero che Vincedon ed Henry erano morti congelati lassù, dopo otto giorni di atroce agonia, essendo stati da tutti ignobilmente abbandonati tra i relitti dell’elicottero. E io dico abbandonati davvero.”

 

Naufragio sul Monte Bianco. La tragedia di Vincendon ed Henry
Naufragio sul Monte Bianco. La tragedia di Vincendon ed Henry

 

 

Titolo: Naufragio sul Monte Bianco. La tragedia di Vincendon ed Henry
Autore: Yves Ballu
Collana i Licheni
Vivalda Editori
pagg. 399
prezzo € 19,00

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4 Commenti

  1. interessante l articolo. io al periodo ero al plotone altleti di Courmayeur . in seguito con il mio compagno di cordata ALBERT MSSARI di francoforte ci siamo documentati con l’intenzione di girare un documentario . poi e’ andato a monte. saluti a tutti

  2. Letto quest’estate, bellissimo libro!
    piu o meno la storia si avvicina a quella dei due dis-graziati francesi!

    ciaoo

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