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Grandes Jorasses, continuano i tentativi di recupero dei 2 alpinisti bloccati a 4000 metri

Punta Walker sulle Grandes Jorasses (Photo courtesy of http://www.mihavalic.net)
Punta Walker sulle Grandes Jorasses (Photo courtesy of http://www.mihavalic.net)

UPDATED – COURMAYEUR, Aosta — Falliti anche i tentativi di recupero di questa mattina e del primo pomeriggio degli alpinisti francesi bloccati da 5 giorni sul Monte Bianco. I due sono una guida alpina di Chamonix e la sua cliente saliti per un’ascensione alla Grandes Jorasses nella mattinata di mercoledì e rimasti bloccati da una bufera annunciata il giovedì successivo. Il soccorso alpino valdostano e la gendarmeria di Chamonix stanno tentando di recuperarli, ma tutto è reso difficile dalla nebbia e dal forte vento in quota che impedisce agli elicotteri di raggiungerli. Oggi l’elicottero è riuscito a compiere due nuovi sorvoli sulla zona, ma i soccorritori non hanno potuto proseguire a piedi a causa del rischio valanghe troppo alto.

La guida alpina di Chamonix e la sua cliente erano partiti per un’escursione sulla Grandes Jorasses nella mattinata di mercoledì. Nonostante l’arrivo del maltempo nel pomeriggio, i due erano convinti di riuscire a raggiungere il Rifugio Gabriele Boccalatte e Mario Piolti, collocato a 2803 metri di quota tra il ghiacciaio di Plampincieux ed il ghiacciaio delle Grandes Jorasses, sul versante italiano del massiccio.

Purtroppo i due sono stati colti dalla bufera e e si sono dovuti fermare a 4.050 metri di altitudine, sotto la punta Walker. Giovedì mattina la guida francese ha allertato i soccorsi con il cellulare, ma il tentativo di recupero è tuttora ostacolato dalle condizioni meteorologiche.

I soccorritori infatti non possono raggiungerli a piedi a causa dell’alto rischio valanghe dato dall’enorme quantità di neve caduta. L’unica soluzione sono gli elicotteri, ma la nebbia e il forte vento hanno a lungo impedito il volo. Nella giornata di ieri sono stati effettuati più tentativi di sorvolo della zona sia da parte del soccorso alpino valdostano che dalla gendarmeria di Chamonix, ma i mezzi aerei non sono riusciti a superare quota 3.500 metri.

Inoltre la condizione dei dispersi rimane un’incognita. L’ultimo contatto con i due è avvenuto venerdì mattina e nella telefonata hanno affermato che avrebbero scavato una buca nella neve in cui ripararsi dopodichè la batteria si è scaricata definitivamente.

Questa mattina si è tenuto un vertice italo-francese a Courmayeur per fare il punto sulla situazione. L’elicottero ha effettuato nuovi sorvoli sulla zona sia in mattina sia nel primo pomeriggio, ma ancora l’alto rischio valanghe ha impedito ai soccorritori di proseguire a piedi giù dalla Punta Walker in cerca dei dispersi. Il forte vento inoltre, non solo ostacola il volo dei veivoli di elisoccorso, ma anche rende molto più difficili le condizioni generali, facendo diminuire drasticamente la temperatura percepita dei due alpinisti all’addiaccio a oltre 4000 metri di quota.

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64 Commenti

  1. Una guida esperta con una cliente non deve fare un’ascensione il giorno prima di un’intensissima perturbazione annunciata già da una settimana. Se si voleva suicidare lo doveva fare non con la cliente e non in montagna. Ma come è diventato guida? Con i punti della miralanza? Ma anche la cliente non si poteva informare sulla meteo, per esempio con internet?

  2. la cliente si sara fidata della guida anche a a me e capitato di trovarmi dentro un temporale sul monte rosa secondo la guida e aveva ragione era lontano ma alla fine ho deciso lo stesso per tornare indietro

  3. E’ incredibile che al giorno d’oggi accadano incidenti che rischiano di mettere in pericolo anche la vita di coloro che corrono in loro aiuto.
    Una disgrazia può sempre capitare, ma questo vuol dire andarsela a cercare!

    Ma poi non avevano “notato” l’aria di tempesta che c’è in questi giorni?

    Nonostante l’incoscienza spero dal più profondo del cuore che vengano tratti i salvo.

  4. Al mondo ci sono molti furbacchioni!!!
    Nonostante si prevedeva il maltempo una guida ha la sfacciataggine die portare ugualmente una cliente in montagna e mette la vita di due persone in pericolo. Tanto il cliente paga.
    O la va o la spacca!!!

  5. Al giorno d’oggi le previsioni meteo hanno raggiunto un alto grado di affidabilità almeno per 3/4 giorni. Ciò detto vorrei capire le motivazioni che hanno spinto una guida alpina a condurre una cliente in questa stagione su quella non facile montagna con le previste forti perturbazioni in arrivo. Non è quindi sempre sicuro rivolgersi ad un professionista della montagna se poi costui si comporta come un qualsiasi appassionato di alpinismo. Inoltre mi ha stupito il silenzio degli “esperti” che ben diversamente si sarebbero espressi se si fosse trattato di normali alpinisti in difficoltà.

  6. Comunque sia vi sono due vite appese ad un filo e noi alpinisti tifiamo per loro –
    certo avevano in mente una bella impresa- è difficile per il momento conoscere l’accaduto nei dettagli-
    per chi crede può anche servire una preghiera –

  7. L’ignoranza meteo della guida è qualcosa di incredibile. Non dovrebbe essere dato il brevetto di guida alpina a gente così incompetente in ambito meteo (puoi essere bravo/a quanto vuoi ma se non guardi (e sai dove guardare) un minimo le previsioni allora…………

    La cosa peggiore è che ha messo a repentaglio anche la vita del cliente (che comunque ha il torto di non guardare le previsioni meteo).

    Spero si risolva cmq per entrambi in un grosso spavento e basta…

  8. dimenticavo…. se sono riusciti a scavarsi una truna nella neve… che ci sia vento o no non cambia visto che nel buco la temperatura è costante attorno allo zero e il vento non c’è!!!!

  9. quanta crudelta’ in alcuni interventi. Le due persone sono in una situazione disperata e c’è gia’ chi si erge a giudice. Per esperienza, credo che in questi casi, chi più parla meno sa e meno ancora sa fare.
    Chi non ha mai provato a mettersi in gioco, percorrera’ sempre le vie normali, con il bel tempo, seguendo le tracce altrui e non potra’ mai capire chi invece, è capace di andare oltre. Del resto la pelle la sta rischiando in prima persona. Viva la mediocrita’, nei gesti e nei sentimenti!

  10. purtroppo sembra la conferma di situazioni viste oramai troppe volte… certo non sono qui per giudicare non conoscendo i fatti ma… la Guida che tira su il cliente, che vuole ed ha pagato per arrivare in cima… aggiungiamoci le condizioni meteo, si sapeva cosa stava per arrivare… non si può essere così incoscenti… adesso rischiano la vita altre persone.

  11. Qualche persona importante dell’alpinismo ha detto che la cosa più difficile da fare in montagna è decidere di tornare indietro.

  12. caro carlo…anche tu a sentenze stai messo bene!
    non ti conosco, ma per quello che scrivi mi pare che l’equivalenza vie normali uguale mediocrità ti rappresenti bene. ciao superman

  13. “Io metto risolutamente in guardia tutti dal criticare a posteriori gli incidenti di montagna. Si tratta soprattutto di rispettare le disgrazie altrui,di tentare di imparare qualcosa e di non reagire con presunzione.” (Klaus Hoi)

    SILENZIO E RIFLESSIONE, IGNORANTI!

  14. la passione e l attrazione per la montagna a volte superano la ragione :e’ come l affettivita’ ti rende cieco. Stanno condividendo a caro prezzo il loro slancio di amore per la montagna in cordata uniti da una corda. Bravi i soccorritori che non rischiano la vita per eccesso di zelo come gia ‘ purtroppo successo altre volte in situazioni simili. I 2 alpinisti sono la’ e dobbiamo essere loro vicini almeno con i sentimenti che condividiamo per la montagna.

  15. Condivido il pensiero di Carlo e aggiungo che chi getta fango su questi due poveri alpinisti non sono alpinisti e non hanno mai affrontato la vera montagna,i 2 sono alpinisti esperti e sicuramente è successo qualcosa che ha fatto rallentare il tempo di marcia e quindi non sono arrivati a concludere il tutto.
    in bocca al lupo x i due che vada x il meglio.

  16. A mio parere non bisogna necessariamente sparare a zero sulla guida. Secondo me una persona che decide di fare una via del genere a novembre non è l’alpinista della domenica. Spesso gente tecnicamente preparata prende la guida perché è difficile trovare persone con lo stesso livello e la guida si trasforma più in ”compagno” di cordata che guida stessa. Poi se uno va in montagna a fare certe cose, per quanto si attacchi con i denti alla vita se succedono disgrazie del genere, a priori conosce i rischi ai quali va incontro. Se la montagna non fosse così pericolosa non ci sarebbe così tanta gente che ci andrebbe. I veri eroi non sono gli alpinisti ma sono coloro che mettono a repentaglio la propria vita a causa di decisioni errate altrui, come i soccorritori.

  17. che strano quello che una volta veniva chiamata “impresa alpinistica” adesso viene additata e chiamata pazzia o incoscenza forza ragazzi ce la potete fare ad uscirne vivi!!!!!!!!

  18. …mah..a dire la verità io non me la sento di giudicare nè la guida nè la cliente…non so come si siano svolti i fatti. E poi chi va in montagna decide comunque di accettare dei rischi. Sospenderei il giudizio insomma. Mi auguro solo che se la cavino tutti in qualche modo e che non dovremo contare le vittime anche tra i soccorritori.

  19. Grandes Jorasses a novembre quando sta’ per arrivare una perturbazione che durera’ una settimana, davvero non ci sono piu’ parole……comanda il DIO denaro!!!

  20. BRAVO CARLO, peccato che poi ci siano dei volontari che rischiano la vita per andare a salvarli. E’ vero che bisogna osare ma con i mezzi che si hanno oggi si potrebbe agire d’anticipo

  21. Scusate … senza offesa … mi pare che la maggior parte degli interventi sia improntata ad un “linciaggio qualunquistico”, del tipo di quello cui è stato sottoposto in questi giorni il Sindaco di Genova … forse sarebbe più salutare tacere … e magari chiedersi come mai, se è tutto così semplice da spiegare, molti famosi e super esperti alpinisti non siano morti nel loro letto, ma …

  22. ciaoatutti.forse sarebbe meglio pregare e tifare per un lieto ritorno,anche perche’ una guida alpina e innanzitutto una persona che partecipa sempre in recuperi e salvataggi di ogni tipo.dunque perche’ sparare sentenze senza conoscere le esatte motivazioni?lo trovo IPOCRITA E TENDENZIOSO;

  23. Carlo su di un punto ha ragione, Bonatti non sarebbe diventato leggenda se non avesse rischiato, ma a volte l’eccesso di sicurezza porta oltre il limite, quei due sono certamente preparati, ma bisogna anche saper rinunciare, almeno quando le condizioni sono effettivamente pericolose.L’alpinista bravo è quello che diventa vecchio.

  24. e bravo Carlo!!, intanto per non essere mediocre e fare le vie normali per essere salvati i due fenomeni hanno bisogno di altre persone.
    e si sono proprio in gamba la guida e la sua cliente.

  25. appunto… la cosa più difficile “è decidere di tornare indietro” ma dovrebbe essere una di quelle cosa che caraterizza veramente l’essere un ottimo alpinista!!!!

  26. troppo facilmente si giudica è un luogo comune dei nostri tempi e facilmente su questo tipo di vicende bisogna conoscere molto bene la situazione prima di salire in cattedra la storia dell’alpinismo è piena di queste drammatiche situazioni io posso solo sperare che nonostante tutto riescano a salvarsi per i loro cari e per i sogni che hanno ancora da realizzare………. forza ragazzi non mollate!!!!!

  27. Ricordati Carlo che la montagna è bella col sole,quando arriva la tempesta è meglio stare a casa,non rischi tu e non fai rischiare la vita agli altri.Per mettersi in gioco io intendo quei giovani che sono nel fango della Liguria per dare una mano…..,

  28. nulla contro chi giudica se è attento prima di pronunciare sentenza. Leggo invece troppi che inveiscono,senza giudizio,schiavi di menti deformate dalla lente del pregiudizio.Prima di dar giudizi abbiate almeno il pudore di andare su un motore di ricerca,digitare il nome di guida e presunta cliente.La presunta cliente ha un curriculum ed una esperienza tale che,forse, potrebbe essere lei a parancarvi in molti posti.”la Guida che tira su il cliente, che vuole ed ha pagato per arrivare in cima…”
    Non sappiamo neppure se avessero davvero un rapporto guida-cliente o scalassero solo come amici e soci di cordata….quindi, per il dovuto rispetto verso una terribile situazione,abbiate il buon gusto di tacere e sospendere il giudizio…

  29. Di fronte a un evento così attualmente delicato e sulle cui dinamiche si sa poco o nulla, a mio giudizio molti dei commenti sollevano questioni improprie. Da parte mia, tutto il sostegno ai due alpinisti. Per i giudizi, che potrebbero essere molto severi, ci sarà tempo. Tempo che ora non va sprecato con polemiche astratte, valutando persone e situazioni dietro a una tastiera.

  30. Sottoscrivo Carlo. Nessun soccorritore nè francese nè italiano si è permesso di commentare. Gli alpinisti sanno di cosa si sta parlando, e tacciono.

  31. A parte che a Chamonix c’è un meteo (di meteo france) tra i più precisi al mondo visto che è fatto solo per quella zona, la cosa che più mi fa arrabbiare è che se lassù ci fossi io con un amico (magari fortissimi tutti e due) ci darebbero degli incoscienti, dei pazzi, di bastardi che mettono a rischio la vita dei soccorritori per aver tentato qualcosa che non avrei dovuto tentare. Si sarebbero scatenati tutti i Soloni, da Messner in giù… Vedo invece, essendo una onorata guida di Chamonix e istruttore dell’ENSA, passa quasi per un eroe che resiste alla Natura malvagia… non un imbecille che tenta una salita così, a novembre, sapendo che dopo poche ore sarebbe arrivata una forte perturbazione.
    Bah…

  32. Mi stupisce che i commenti non siano tutti del tenore di quello di muntagnin su un sito come questo che dovrebbe essere frequentato da appassonati e conoscitori dell’argomento. Mi sembra, a momenti, di leggere giudizi affrettati da bar della spiaggia!

  33. buongiorno, sono una guida alpina e un soccorritore professionista, come essere umano e alpinista mi rattrista molto pensare che c’è gente pronta a sputare sentenze su due persone in difficoltà, e questo non solo in ambito alpinistico. Credo che se due persone esperte abbiano scelto di salire le jorasses avranno sicuramente valutato i fattori rischio, e chi va in montagna in tutte le stagioni dell’anno credo sappia bene a cosa poteva andare incontro.Nel mio cuore spero che i due alpinisti si salvino perchè la vita è bella e preziosa. Il giudizio sulle valutazioni che hanno fatto i due alpinisti non spetta a me darlo, chi va in montagna sa che un piccolo imprevisto , le condizioni non perfette del terreno, un calo di forma, un semplice mal di pancia o una corda incastrata ti può far perdere ore preziose e non riuscire ad uscire in tempo dalla via. Siamo abituati a leggere prestazioni ecccezzionali da parte di alpinisti fuoriclasse, e non ci rendiamo conto che siamo solo persone e che possiamo sbagliare per errori di valutazione o per imprevisti dovuti a fattori esterni magari anche calcolati male. E se fosse così? queste persone non meritano di essere giudicate, sono sicuro che sapevano quello che stavano per affrontare. Questa mia opinione spero serva a stemperare gli animi di chi come me ama la montagna e la vive 365 giorni l’anno, cercando di essere obiettivo e ogni caso di incidente alpinistico a una sua dinamica e un suo perchè che a volte la mente umana non riesce a spiegarsi perchè non può sapere le motivazioni che hanno spinto queste persone ad agire così. Io ho perso un amico in montagna per un errore banalissimo ed era una persona esperta istruttore del CAI ma ancora oggi non sono riuscito a comprendere quella leggerezza, e anche se sono una guida da quel suo fatale errore ho colto un grosso insegnamento. scusate l’intrusione al forum e speriamo in bene.Cordialmente saluti a tutti

  34. Ragazzi prima di criticare, se veramente si va per monti, pensiamo alle cavolate fatte o agli imprevisti occorsi durante le nostre “imprese”. Ancora adesso mi si gela il sangue quando penso all’infinito numero di doppie fatte e a quando, poco prima di partire per un’ennesima calata, mi si è aperto l’imbrago….. Non possiamo far altro che aspettare e sperare che i due tornino a Baita, il resto è pura accademia.

  35. In quella zona sono caduti 3 metri di neve e le temperature a quella quota sono comprese tra i -9 di giovedì ai -16 di oggi con forte effetto wind chill (-30).
    Le speranze purtroppo di trovarli vivi sono basse.

    @matteo

    il tuo ragionamento non fa una piega. Tuttavia l’imprudenza c’è stata. Una perturbazione di queste dimensioni si verifica solo ogni decennio ed era stata annunciata da giorni. Un alpinista con la responsabilità di un compagno/a deve valutare bene anche prima di una ascesa di quel livello, tra l’altro pure sconsigliata in questo periodo dell’anno.

    Spero davvero che il loro metabolismo abbia rallentato e il buco scavato nella neve efficace. Spero davvero che resistano fino a domani quando la perturbazione si sarà esaurita.

  36. Da noi in questi giorni è capitato due volte di dover soccorrere dei turisti caduti in montagna (fortunatamente vivi) e portati con la Kong per un’ora sotto l’acqua e in posti di m…… lo facciamo perchè ce l’abbiamo dentro…. e non per giudicare!!!
    Un grande pensiero lo mando hai due…. FORZA!!!!

  37. Non credo si possano trarre valutazioni e conclusioni cosi affrettate. Non conosciamo i “dettagli” mentre conosciamo bene quanto i dettagli possano essere determinanti in una ascensione del genere. Credo che la professionalità di questi due nostri amici alpinisti sia creditrice quanto meno di prudenza e rispetto. Ora facciamo il tifo per i soccorsi e per questi due ragazzi!!!!!

  38. Prima di commentare in modo negativo questa impresa dovremmo pensare a quello che succede durante le spedizioni sugli ottomila dove esperti alpinisti deceduti passano alla storia come eroi.

  39. Sono concorde con la guida Matteo: Quanti di noi ha rischiato su per i monti, anche su salite semplici a volte. Anche a me è capitato di bivaccare in parete a 3000 mt. in autunno inoltrato per una perturbazone giunta troppo veloce e nel rientro siamo stati costretti lasciare la doppia attrezzata e aspettare all’addiaccio sotto l’imperversare del tempo. Mi auguro che ce la faccino e non mollino anche se l’ambiente è difficle e tanti giorni senza bere soprattutto, spero il massimo per loro e in una finestra di clemenza del meteo. Incrocio le dita, poi solo loro potranno essere i giudici severi di se stessi e trarre le loro conclusioni, spero che abbiano un’altra possibilità.

  40. Dopo essere stato il primo a fare un commento a questo articolo, volevo dire che spero vengano salvati. Tuttavia Dio perdona sempre, gli uomini qualche volta, la natura purtroppo mai. In questo caso si può giudicare e criticare quanto si vuole, perché la sfida alla natura è stata troppo esagerata. Questa tragedia è molto analoga a quella dei due giovani ragazzi lasciati morire assiderati dopo 3 giorni sulla cima dell’Eiger nella bufera. Se non si giudica/critica con severità vedremo altre persone morire in questo modo. Il passato è pieno di queste storie, ma le previsioni del tempo non erano accurate come adesso. L’imprevisto durante la salita doveva essere preso in considerazione. Questa storia fa vergognare le guide di Chamonix e dimostra l’ignoranza e il poco rispetto dell’uomo nei confronti della natura.

  41. Senza giudicare, sentenziare, condannare, tirare in ballo Dio, la colpa, il perdono, i veri eroi e quelli falsi, lo sciovinismo delle guide di Chamonix, la presunzione e l’avidità umana, l’alpinismo quello vero, i soccorritori con vocazione al martirio, non potremmo più serenamente e semplicemente rilevare che, talvolta, può succedere che anche alpinisti di comprovata esperienza commettano clamorosi errori di valutazione? Le cui conseguenze, tra l’altro, finiscono per pagare soltanto loro…
    In bocca al lupo…

  42. Scusate se mi intrometto…frequento poco questo sito e sicuramente dovrei essere l ultima persona a parlare visto che io sono veramente il classico “alpinista della domenica” che odia l arrampicata, non sopporta le cose difficili, forse semplicemente per mancanza di coraggio o per la paura di andare un po’ piu’ aldila’ della soglia….o semplicemente per mancanza di capacità, e si dedica quasi solo ed esclusivamente alle vie normali…quindi…nulla a che dire sul curriculum e sull esperienza di una guida “probabilmente di indubbio valore” e di una cliente a quanto pare dalle grandi doti fisiche, atletiche ed alpinistiche appunto… Sicuramente tifo sempre per la vita perchè ci tengo, alla mia e a quella degli altri, e credo che a parte tutto, è talmente bella e unica che tutti, ma dico tutti i 9 miliardi di persone che abitano questa Terra..meritino di viverla. Proprio per questo, dal momento che conosco tanti sportivi e anche alpinisti…di quelli seri…che nulla hanno a che vedere con me, e vedo nei loro occhi la passione e la voglia di vivere..(anche proprio per continuare a vivere quella passione e quell’amore..) voglio fare solo una semplice considerazione o meglio pormi e porvi delle domande, amici di questo “forum”. Non voglio giudicare, non voglio criticare voglio solo chiedere : perche’ ? Perchè difendere l azione? Non si può dire che l’azione è sbagliata a prescindere? A parte il fatto che non sappiamo perchè e come abbiano scelto questo momento per salire quella parete ed è giusto non commentare motivazioni che non sappiamo, possiamo dire che i fatti parlano da soli? E i fatti dicono a chiare lettere che salire in novembre una parete del genere con delle condizioni meteo cosi’ impervie ed imminenti e’ un azione da suicidio? Perchè uno non puo’ esprimere un disappunto o anche un incazzatura per come hanno rischiato e come stanno facendo rischiare la vita di chi sta tentando di salvarli? Potra’ diventare una tragedia, io mi auguro di no…ma ha tutti i connotati per diventarla ormai.. Non ce ne sono abbastanza al mondo? Non ne siamo tempestati continuamente (guardate cosa succede in questi giorni gia’ nel nostro paese!!)….dobbiamo andare anche a cercarle le tragedie? Massimo rispetto per la vita, la sicurezza e a maggior ragione massimo rispetto comunque per chi sta vivendo questo trauma e un momento cosi’ delicato; tifo per la vita dei due alpinisti così come tifo per la vita di chi sta tentando di andare ad aiutarli.. Ma io voglio bene alla mia vita…e vorrei che tanta altra gente la pensasse come me… Forse si eviterebbero tante lacrime… Ciao a tutti e scusate lo sfogo…

  43. Ciao a tutti, trovo allucinante il gioco dello “sputasentenze” di qualcuno che probabilmente vive la montagna solo per andarci a fare i picnic la domenica…
    Vi siete chiesti:
    1) e se uno dei due avesse avuto un malore improvviso?
    2) imprevisto di qualcunque tipo?
    Al 99,999% una guida conosce la montagna e soprattutto il meteo corrispondente come le sue tasche, ed al minimo accenno di maltempo torna indietro; per qualcuno che non lo sapesse, al 99,999% la guida si paga prima, non dopo… provare per credere ad andare sul Cervino e chiedere indietro i soldi se per caso il tempo volge al brutto…

  44. Una guida dovrebbe salvaguardare l’incolumità del proprio cliente,non lo ha fatto ingaggiando una salita impegnativa troppo vicina al brutto tempo.
    Per i soldi cosa non si fa?
    Se fosse successo ad altri, i soloni della montagna ne avrebbero detto di cotte e di crude!!!!!!

  45. Questo forum serve ad esprimere dei giudizi,valutazionie punti di vista,tutti vanno rispettati aprescindere,nessuno può imporre nulla che sia il contrario di ciò,sopratutto i così detti esperti che sembrano detenere il diritto alla conoscenza della montagna.

  46. Una preghiera per loro con la speranza che resistano fino all’arrivo dei soccorsi.
    Non giudichiamo ora ma confidiamo nella generosita e nel coraggio dei soccorritori.
    Mi torna in mente la tragedia di Vincendon ed Henry del 1956.
    Speranza fino alla fine

  47. Ciao Marco. Ti dico solo che al 100% non si va a novembre sulla PARETE NORD DELLE GRANDES JORASSES il GIORNO PRIMA dell’arrivo di uno dei più intensi cicloni extratropicali del secolo! Questa parete è stato uno degli ultimi problemi delle Alpi, non solo per le difficoltà ma anche evidentemente per l’ambiente ostile. Oggi si pensa che basta telefonare con il cellulare e si viene salvati, tanto c’è l’elicottero. Con un imprevisto di qualunque tipo e il giorno seguente di bel tempo si sarebbero salvati al 100%. C’è un sindaco che viene accusata di aver causato la morte di 6 persone per non aver chiuso le scuole e questi se ne vanno su una delle tre più grandi pareti nord delle Alpi. Ma stiamo scherzando?

  48. La via sulla quale erano impegnati è la via Linceul sul versante nord, 750 m classificata TD/D+. Sicuramente una via impegnativa ma non estrema come le numerorose su quel versante. L’unico errore, se di errore posso parlare, nella speranza che non sia fatale, è la corretta valutazione del tempo di salita in relazione alla durata del meteo favorevole. Da quanto ho letto, qlcs è andato storto sul tratto duro del Linceul, ritardando i tempi di salita. All’uscita sulla cresta Hirondelles il meteo era già pessimo e da qui probabilmente la fatidica scelta; “si scende per la lunga e difficile cresta o si prosegue per la “vicina” Punta Walker in cima alle Grandes Jorasses?” La logica li ha portati in vetta nella speranza di imboccare la normale verso le “Reposoir” per poi raggiungere il rif. Boccalatte. Evidentemente 200 m sotto la cima non sono più riusciti a proseguire a causa della q.tà di neve fresca, della visibilità e della stanchezza tanto che hanno scavato una truna nella speranza che siano ancora lì.adesso…vivi. Su vie così lunghe (la discesa vi assicuro che è interminabile) è determinante la stabilità del meteo, o che cmq non si vada incontro ad una perturbazione della portata di quella di questi giorni.

  49. SIAMO TUTTI VITTIME !!!
    Vittime della fretta, della mancanza di tempo….
    Sia che frettolosamente giudica… sia chi affannosamente si caccia nei guai !

  50. Si rimprovera spesso all’alpinista temerario di spingere troppo il là il suo gioco. Ma un uomo estraneo a tale gioco, può forse comprendere ciò che esso significa per l’alpinista?
    Gian Piero Motti
    Olivier e Charlotte: riposate in pace

  51. Caro Marco, non ti rispondo per un fatto personale ma solo perche’ ho scritto prima del tuo post e quindi desumo tu abbia letto il mio commento e in più perchè mi sono sentito tirato un minimo in causa nel tuo commento, visto che fai riferimento a “qualcuno che probabilmente vive la montagna solo per andarci a fare i picnic la domenica” (visto che nel mio post ho detto di essere ironicamente un alpinista della domenica…ma solo per dire che non faccio cose di particolare difficoltà…). Ci può benissimo stare che uno possa avere un malore, come ci può stare che qualcuno abbia un imprevisto ma non ci può, anzi NON ci deve stare che una persona che va in montagna e per di piu una GUIDA alpina vada su una difficile via di un 4000 metri portandosi una cliente pur sapendo di un imminente cambio di meteo soprattutto con una previsione di perturbazione intensa e prolungata come quella che stava per arrivare. Lo sai cosa sono le previsioni del tempo Marco? Lo sai cos’e’ il Meteomont? Lo sai che il Meteo France soprattutto per la zona di Chamonix da le previsioni tra le più precise al mondo? Insomma…non serve essere una guida per scegliere se salire o no. Non serve essere un cliente esperto alpinista per decidere se partire o no. Servirebbe solo prendere coscienza…e poi in base alle informazioni assunte e alla propria intelligenza….decidere. Tutto qua. Non volevo far polemica, non volevo giudicare….ma forse è anche meglio smetterla di fare retorica o prendere difese a spada tratta…e dire…proprio per far si’ che certi incidenti in futuro si possano evitare sempre di piu….quello che va detto.
    Scusate ancora.
    Saluti

  52. chi è innocente scagli la prima pietra , gli innocenti sono chi la montagna non la vive . Preghiamo per loro e chi cerca di aiutarli

  53. No Marco non ci sto.

    Non ha giustificazioni partire per un 4000 di quella difficoltà alla vigilia della più grossa perturbazione degli ultimi 10 anni, ampiamente prevista.
    Mi dispiace per i nostalgici di libro di “alpinismo old” ma un buon alpinista deve valutare tutto prima di una ascesa di quel livello, con a maggior ragione la responsabilità di un cliente. I tempi stretti non fanno parte di questo sport, farsi rincorrere da una perturbazione di quella portata su un 4000m dimostra di essere dei mediocri alpinisti, incuranti degli aspetti tipici della montagna.

    Spero si salvino ovviamente, ma non ci sono proprio giustificazioni. Mi spiace.

  54. mi fanno tristezza e rabbia le aspre sentenze, emanate da autoproclamati giudici e scritte dal calduccio delle loro case. faccio il tifo per la vita delle due persone (guida o cliente non fa differenza), che stanno combattendo la loro durissa battaglia per la sopravvivenza. personalmente sono un mediocre alpinista della domenica, ma se non avete mai provato a fare qualche via anche normale su ghiaccio magari da soli senza tracce segnate o magari immersi in una bifera con visibilità 5 metri non dovreste nemmeno pensare di scrivere un commento su qualcosa del genere.

  55. “Si rimprovera spesso all’alpinista temerario di spingere troppo il là il suo gioco. Ma un uomo estraneo a tale gioco, può forse comprendere ciò che esso significa per l’alpinista?
    Gian Piero Motti”
    Peccato poi lo stesso Motti sbeffeggiasse, nel suo scritto “I falliti”,proprio l’alpinista tipo incallito, colui che si ritiene di un altro mondo e rifiuta una vita normale con persone “normali”…a parte quindi l’incoerenza di tale affermazione con altre, ben più note, posizioni di questo (grande)alpinista e scrittore, spiace notare come tutti siano arroccati su arroganti posizioni di difesa dell’alpinista incrodato “senza se e senza ma” che san tanto di ideologia…Avere pietà, attivarsi per i soccorsi dando il massimo (e pregare per loro) non comporta affatto il non poter rilevare come alcune scelte possano essere state azzardate, o come sovente noi tutti siamo ormai schiavi di un ritmo di vita assurdo che ci induce a banalizzare la montagna e a operare scelte perlomeno azzardate.Stia tranquillo quindi chi sbraita “non giudicare!”, il buon Dio ci ha dato la ragione e questa serve anche per farsi un’idea (e magari imparare dagli errori) Saluti

  56. Ora che sono stati ritrovati, morti, voi che vi ergete a direttori d’alta quota, abbiate il buon gusto di smetterla di sentenziare, nei confronti di coloro che hanno pagato con la vita un errore di valutazione.
    Purtroppo, chi sa fa e chi non sa insegna.

  57. Non sono un alpinista, sono un semplice amante e frequentatore della montagna da sempre. Quando ho sentito la notizia dei due alpinisti dispersi mi sono semplicemente chiesto: COSA CI FACEVANO QUEI DUE A 4000 mt con tutte le allerte meteo dei giorni precedenti? BO

  58. Siamo uomini e possiamo sbagliare
    purtroppo sul Bianco,gli sbagli si pagano cari, e la montagna anche se la conosciamo, a volte ci può giocare brutte sorprese.
    Cordoglio per i due poveri alpinisti

  59. logicamente non si va in montagna per morire non facciamo commenti strani, chi arrampica capisce perche capitano queste cose e speciamente sul Bianco . ho passato una vita sul bianco salite ..soccorsi e sentiro le info sulla tragedia a Chamonix perche dei giornali non pongo tanta fiducia .saluti

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