AlpinismoAlta quota

Continuano le ricerche sull'Annapurna, nessuna traccia dei corpi di Mr Park e compagni

Annapurna (Photo Don Bowie  - www.calpinist.com - www.explorersweb.com)
Annapurna (Photo Don Bowie - www.calpinist.com - www.explorersweb.com)

UPDATED – KATHMANDU, Nepal — Nonostane le speranze di ritrovarli vivi siano ormai spente, continuano sul versante sud dell’Annapurna le ricerche dei corpi degli alpinisti coreani Mr. Park, Shin Dong-Min e Gang Gi-Seo, dispersi dal 18 ottobre sul colosso Himalayano. Soccorritori, scalatori e Sherpa si sono calati nel crepaccio ai piedi della parete, ma non hanno trovato alcuna traccia di loro.

L’ultima squadra di soccorritori, composta da cinque alpinisti e da alcuni Sherpa, è arrivata al campo base dell’Annapurna tra ieri e oggi. Gli elicotteri sono volati alle pendici del colosso himalayano dove ora si trovano circa 19 soccorritori, che operano divisi in 3 team di ricerca. A Kathmandu invece sono arrivati cinque parenti dei tre alpinisti coreani, tra cui il figlio di Park.

A Kathmandu è arrivato, direttamente da Seul, anche l’artista e amico di Mr Park, Mr Young-Man Huh. Secondo quanto riferisce Explorersweb, avrebbe raccontato ai media che Park gli aveva detto che questa sarebbe stata la sua ultima scalata, dal momento che gli sarebbe piaciuto ricoprire un nuovo ruolo nel supportare i giovani alpinisti del suo paese.

Secondo quanto riferito dal corrispondente in Corea di Explorersweb,  Kyu Dam-Lee, il Club Alpino Coreano nei giorni scorsi aveva fatto sapere di essere pronto oramai anche alla celebrazione dei funerali dei tre alpinisti. Grazie a un miglioramento delle condizioni del tempo, proseguono nel frattempo le ricerche di Mr Park, Shin Dong-Min e Gang Gi-Seo, dispersi da martedì 18 ottobre.

Le ipotesi più probabili della ricostruzione dei fatti immaginavano che i tre fossero morti cadendo in un crepaccio, il Terminale, un’enorme voragine che si apre ai 5.800 metri della parete sud. Nelle scorse ore però diversi alpinisti si sono calati nel crepaccio (correndo tra l’altro un grosso rischio anche per via delle continue scariche che si stanno staccando dalla montagna), senza trovare alcuna traccia dei dispersi.

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