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Inquinamento e malattie: ricerca medica di Share nella valle del Khumbu

Stufa a sterco di yak (Photo Baldizzone courtesy of Nationalgeographic.it)
Stufa a sterco di yak (Photo Baldizzone courtesy of Nationalgeographic.it)

BERGAMO — Sbarca la medicina ambientale all’interno del celebre progetto di monitoraggio Share, punto di riferimento internazionale per i dati raccolti in alta quota sull’atmosfera e l’inquinamento. Questa primavera, un gruppo di medici coordinati dalla dotteressa Annalisa Cogo si recheranno nella valle del Khumbu per condurre una ricerca sul campo riguardo salute umana e inquinamento indoor nel villaggio di Thame, 3800 metri di quota.

L’attività di ricerca medica si inserisce in uno dei progetti Share, dedicato a studi sulla salute umana ed inquinamento indoor nella Valle del Khumbu. Per inquinamento indoor si intende quello prodotto all’interno delle case dai combustibili fossili e dai metodi di riscaldamento più antichi, come il fuoco del camino o della stufa. Si stima che questo tipo di inquinamento sia causa di molte malattie respiratorie: l’obiettivo di questa ricerca nella valle del Khumbu è quello di stimare la correlazione tra l’inquinamento indoor e la salute umana in un ambiente lontano da influenze esterne importanti come il fumo di sigarette o l’inquinamento da traffico tipico delle città. Si vuole anche studiare l’insorgenza di malattie cardiovascolare collegate all’esposizione a determinati tipi di particolato.

“Le persone che vivono nella Valle del Khumbu solitamente usano per cucinare e riscaldarsi legna o escrementi di animali essiccati che  producono aerosol e black carbon – spiega Paolo Bonasoni dell’Isac Cnr, responsabile del progetto Share -. Sono sostanze inquinanti che, oltre che per il clima, sono dannose per la vita e la salute delle persone che vivono lì. Ecco il motivo per cui Share si è aperto alla medicina ambientale”.

La missione in partenza vede coinvolti 5 ricercatori italiani e nepalesi (medici e tecnici) guidati dalla Cogo, respinsabile del progetto. Si tratta di Lorenza Pratali dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, Bruno Rosa Maria del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Pisa, Luca Pomidori della clinica Pneumologica e Centro Studi Biomedici applicati allo Sport dell’Università di Ferrara, Enrico Duo del Dipartimento di Ingegneria dell’ Università di Ferrara, e Ghan Bahadur Thapa dell’Istituto di Medicina di Kathmandu, in Nepal.

Durante la missione, circa 60 residenti del villaggio di Thame, saranno sottoposti a test non invasivi (spirometria, questionari ecocardiogramma) al fine di studiare gli effetti che l’inquinamento indoor ha sulla salute umana. I soggetti coinvolti saranno gli stessi di quelli che hanno partecipato alla precedente missione, condotta nel 2009, in modo da ottenere dati che potranno essere tra loro comparati e ottenere risultati più attendibili.

Nel corso della missione, saranno effettuati anche una serie di studi che permetteranno di approfondire le conoscenze relative alle modalità tipiche di ventilazione delle case, che sono direttamente collegate alla circolazione e al ristagno degli inquinanti indoor.

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