Matese: il sentiero del Pianellone e del Belvedere
Facile itinerario sulla montagna al confine tra Campania e Molise con bella vista sul Lago del Matese e dove la prima neve non crea problemi
Il Matese, che culmina nei 2050 metri del Monte Miletto, è una montagna di confine. Mentre il versante più ombroso del massiccio è in Molise, quello più assolato è in Campania. Qui, a sud delle Mainarde e della Maiella, l’Appennino centrale lascia il posto a quello meridionale.
A rendere il Matese affascinante sono borghi medievali e chiese rupestri, le panoramiche vette della Gallinola, del Miletto e del Mutria, il sorprendente paesaggio e le possibilità di birdwatching offerte dal Lago del Matese, un numero impressionante di grotte e di canyon.
Il cuore del massiccio, da decenni, è deturpato dalle piste da sci, dalla brutta edilizia e dalle strade di accesso di Campitello Matese, l’unica stazione sciistica del Molise. Dalla strada che sale dalla Sella del Perrone a Campitello, però, inizia un sentiero facile e di grande suggestione.
Dai rifugi di Valle Santa Maria e di Monte Orso (entrambi chiusi, peccato!) si raggiungono l’altopiano carsico del Pianellone e poi un crinale che offre un meraviglioso panorama dall’alto sul Lago del Matese. Il percorso, accessibile anche agli escursionisti più tranquilli, ha un dislivello modesto, e può essere seguito facilmente anche con la montagna innevata, quando diventa una facile e piacevole camminata con le ciaspole.
L’itinerario: dal rifugio di Valle Santa Maria al Pianellone e al Belvedere
Partenza: Piedimonte Matese (CE), loc. rifugio di Valle Santa Maria
Dislivello: + 140 m
Tempo: 2.30 ore a/r
Difficoltà: T/E senza neve, WT1 con le ciaspole
Periodo consigliato: tutto l’anno
Dal rifugio Valle Santa Maria una breve discesa per una strada chiusa da una sbarra porta alla conca di fronte all’edificio. Qui, sulla sinistra, si imbocca un viottolo, indicato da vecchi segnavia bianco-rossi, che scende dolcemente in una splendida faggeta fino al rifugio Monte Orso (1380 m), una capanna sociale del CAI di Piedimonte Matese che versa da tempo in abbandono.
Il viottolo, ora affiancato dai segnavia 148-13H, riparte in salita e continua a saliscendi tra i faggi, con percorso comodo e pendenze sempre moderate. A un bivio con cartelli si lascia a sinistra una carrareccia segnata per la Grotta dell’Orso e le Case Capo di Campo, accanto al Lago del Matese.
Al bivio successivo si lascia la stradina per un sentiero che sale in diagonale sulla destra. Pochi metri più ripidi portano a un crinale (1408 m), oltre il quale si scende in un valloncello fino a sbucare sul Pianellone (1390 m, 0.45 ore), un altopiano carsico popolato in estate dal bestiame al pascolo.
Lo si attraversa interamente, passando a destra di un cocuzzolo boscoso e toccando due cisterne-abbeveratoio. Dalla fine del pianoro, dove ricompaiono i segnavia, si riprende a salire in un vallone boscoso. Dove il terreno diventa più ripido, una rampa consente di salire comodamente a sinistra fino al largo crinale del Belvedere (1430 m, 0.30 ore), affacciato sul Lago del Matese e sui ripidi pendii della Gallinola.
Il sentiero segnato prosegue verso il Piano della Corte e la vetta della Gallinola, che sorveglia dall’alto la zona, il Belvedere permette una piacevole sosta. Si torna per lo stesso itinerario, e con il medesimo tempo (1.15 ore).
Il neonato Parco Nazionale del Matese
Nell’estate del 2025, una notizia ha emozionato gli appassionati di natura. Sul massiccio del Matese, nonostante alcune opposizioni locali, è nato un Parco nazionale (il numero 27 del Paese). La nuova area protetta ha inglobato il Parco regionale campano che lavora dal 1993, e, sul versante molisano, la magnifica Oasi WWF di Guardiaregia, popolata dall’aquila reale.
E’ ovviamente presto per fare un bilancio sull’attività del nuovo Parco nazionale, che come tutti i suoi fratelli ha bisogno di qualche anno per essere davvero avviato. Una passeggiata sul bellissimo e frequentato sentiero che raggiunge il Pianellone e il Belvedere sul Lago, però, fa capire che i problemi da risolvere sono molti.
I rifugi di Valle Santa Maria e di Monte Orso, all’inizio del sentiero, da qualche anno sono chiusi, ed è un peccato. Mentre le frecce direzionali dei sentieri sono nuove e precise, i segnavia di vernice sono poco visibili, e molti tabelloni sono in pessime condizioni. Più in basso, dove la strada che sale da San Gregorio e Piedimonte Matese si affaccia sul Lago, un grande Infopoint in legno è in completo abbandono. Buon lavoro al vecchio e al nuovo Parco!
Come arrivare
Il rifugio Valle Santa Maria (1430 m), chiuso da qualche anno, si raggiunge in auto dalla Sella del Perrone, sulla strada che unisce Guardiaregia in Molise con Cusano Mutri e San Gregorio Matese sul versante campano del Matese. In estate si può arrivare in auto al rifugio anche da Campitello Matese, ma un tratto di questa strada non viene pulito d’inverno.
Altri itinerari in Campania che potrebbero interessarti
In vetta all’Accellica, gioiello dei Monti Picentini
Escursioni vista mare: nella Valle delle Ferriere, alle spalle di Amalfi
Lungo i sentieri del Vesuvio prima che faccia troppo caldo
Sul Monte Cervati per scoprire le meraviglie dell’appennino in Campania
Parco del Cilento: due brevi escursioni nella Campania meno conosciuta
Due spettacolari itinerari sui Monti Alburni, gioiello escursionistico della Campania
Lungo i sentieri di Punta Licosa, nel tiepido inverno della costa della Campania







