Il signore del Parco: in vetta al Monte Marsicano
Due sentieri ripidi, faticosi e panoramici consentono di salire da Opi, in Valle del Sangro, ai 2253 metri del “tetto” del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Frequenti gli incontri con la fauna. A volte il sentiero di Pianezza viene chiuso per motivi di tutela ambientale
Il Monte Marsicano, “tetto” del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, è una vetta arcigna e remota, che offre all’escursionista degli itinerari faticosi. Minacciata a lungo da impianti di risalita, poi inserita nell’area protetta e salvata, questa montagna domina dai suoi 2253 metri di quota Pescasseroli, Opi, Scanno e il Lago di Barrea.
Il suo versante nord-orientale, incluso nella Riserva integrale del Parco, è vietato tutto l’anno, come le vette del Monte della Corte e del Monte Ninna. Il ripido e spettacolare sentiero (segnavia F 10) che sale alla cima dalla statale Marsicana toccando il rifugio di Pianezza viene saltuariamente chiuso dal Parco tra la primavera e l’estate per evitare disturbo agli orsi. È sempre aperto, invece, il sentiero (segnavia E6) che sale da Opi per il versante occidentale della montagna. Su entrambi i sentieri sono dei rustici ma accoglienti bivacchi.
Da Opi al Monte Marsicano
Punto di partenza: Camping le Foci di Opi (AQ)
Dislivello: + 1240 metri
Tempo: 5.45 ore a/r
Difficoltà: E
Periodo consigliato: da maggio a ottobre
Dal bivio ai piedi di Opi sulla statale Marsicana si segue brevemente la strada in direzione di Villetta Barrea, e poi si piega a sinistra verso il camping Le Foci e un bivio (1108 m) dal quale inizia verso destra una strada sterrata. La si segue a piedi (segnavia E6), salendo verso uno stazzo oltre il quale il tracciato diventa uno sconnesso tratturo e raggiunge la Sorgente Ciarlante (1260 m, 0.30 ore) ai piedi dei boschi e delle rocce del Monte Marsicano.
I segnavia continuano sulla strada sterrata, poi salgono a destra tra muri a secco e terrazzi erbosi. Il sentiero entra nella faggeta, supera dei tratti ripidi, traversa a sinistra e sale a un piccolo rifugio (1590 m, 1 ora). Si riparte salendo verso destra nella faggeta, si esce su un largo dosso, e si prosegue con percorso ripido e faticoso, traversando un canalone e risalendo un ripido crinale fino alla vetta tradizionale del Monte Marsicano (2245 m, 1.30 ore).
Si prosegue sulla panoramica cresta sommitale affacciandosi a sinistra sui valloni della Riserva integrale, si scende a una sella, si lascia a sinistra il roccioso Monte Ninna e si sale per un canalino fino alla vera cima (2253 m, 0.15 ore), magnifico belvedere. La discesa richiede 2.30 ore fino alla strada.
Il sentiero di Pianezza e del Monte Marsicano
Punto di partenza: statale Marsicana (AQ)
Dislivello: + 1.230 m
Tempo: 5.30 ore a/r
Difficoltà: E
Periodo consigliato: da maggio a ottobre
Dal bivio ai piedi dell’abitato di Opi o da Villetta Barrea si segue la statale Marsicana fino al km 53 (1070 m), dove una tabella del Parco indica l’inizio del sentiero. Lo spazio per posteggiare è poco. Ci si incammina seguendo i segnavia F10, per un sentiero pianeggiante in un querceto. Più avanti si sale per una vecchia mulattiera, poi si va a destra a tornanti. Si esce dal bosco sui pascoli di Pianezza, e si raggiunge un crinale in vista del Lago di Barrea. Il sentiero sale direttamente, poi torna in obliquo a sinistra, scavalca un crinale e raggiunge il piccolo rifugio di Monte Forcone (1582 m, 1.30 ore).
Si riprende a salire seguendo i segnavia e gli ometti, su terreno faticoso. Il tracciato risale un crinale roccioso e verso i 1700 m diventa più comodo. Si sale con una lunga diagonale sui pendii del Monte Forcone, si traversa un vallone, e si sale a una sella affiancata da un cocuzzolo di erba e rocce (1998 m, 1 ora), in vista della croce del Monte Calanga.
Il sentiero sale in diagonale per pascoli e pietraie, scende in una valletta erbosa e sale alla cresta sommitale, dove ci si si affaccia sulla Valle Orsara e la Riserva Integrale. Verso sinistra si raggiunge la vetta tradizionale del Marsicano (2245 m, 0.45 ore) da cui, con l’itinerario precedente, si sale alla vetta principale (2253 m, 0.15 ore). Si torna alla base per l’itinerario di salita (2.15 ore).
I piccoli rifugi di Opi
Da qualche anno, quattro rifugi di pastori ristrutturati nei pressi di Opi consentono di passare la notte sui sentieri della zona. Nell’elenco, oltre ai rifugi di Valle Sfranatara (Val Fondillo), sono il rifugio di Monte Marsicano e quello di Monte Forcone, situati lungo i due itinerari appena descritti. I rifugi, che possono ospitare fino a 8 persone, dispongono di materassi, stufa (con provvista di legna) e cucina. A volte, i giovani che li tengono in efficienza riescono a lasciare anche dell’acqua potabile. Per informazioni e prenotazioni occorre rivolgersi all’Hotel La Pieja di Opi 0863.910772, 338.4232759, info@lapieja.it, storico punto di riferimento in uno dei borghi più suggestivi del Parco.
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