Itinerari

Vista Mare: Punta Aderci, dove l’Abruzzo ricorda la Scozia e la Bretagna

In primavera la più bella area protetta del litorale abruzzese offre molte opportunità per piacevoli passeggiate a piedi e in bicicletta. Tra spiagge di ciottoli, scogliere di conglomerato e fioriture

Chi frequenta le vette e i sentieri dell’Abruzzo è abituato a vedere in lontananza l’Adriatico. Il mare, nelle giornate serene, fa da sfondo alle camminate verso le cime del Gran Sasso, e si lascia vedere ancora più spesso da quelle della Maiella. Chi guarda verso l’interno dalle cittadine della costa, dalle spiagge e dall’autostrada Adriatica, vede spesso i profili dei massicci più alti. D’inverno, con la luce tersa del mattino, le vette innevate offrono un’immagine sorprendente.

Anche sulla costa abruzzese esistono luoghi per chi ama camminare. A sud di Pescara, dopo cento chilometri di spiagge che si allungano dal confine con le Marche, il litorale cambia volto. Oltre Francavilla, e ancora di più dopo Ortona, la sabbia lascia il posto a strette spiagge di ciottoli, sorvegliate da alte rupi di conglomerato.

A queste rocce, da secoli, sono ancorati i trabocchi, delle piattaforme di legno utilizzate per la pesca, che poggiano su alti pali, e che traballanti passerelle collegano alla terraferma. In questa zona, da qualche anno, si può percorrere la Via verde dei Trabocchi, una ciclabile lunga 42 chilometri.

Gabriele d’Annunzio, che amava e frequentava la zona, ha scritto di una “catena di promontorii e di golfi lunati” che si allunga a sud in direzione di Fossacesia e di Vasto. Secondo il poeta, il trabocco di Capo Turchino “pareva vivere di vita propria”, con “un’aria e un’effigie da corpo animato”.

Per chi ama camminare, però, la zona più bella del litorale abruzzese è il litorale protetto di Punta Aderci, che si affianca da nord alla storica cittadina di Vasto. In primavera, quando i campi alle sue spalle sono verdi e fioriti, questo tratto di costa alta, rocciosa e spettacolare ricorda i litorali della Scozia, della Cornovaglia e della Bretagna. Le rupi e gli scogli di conglomerato somigliano piuttosto a quelle portoghesi dell’Algarve.

Protetto dal 1998 da una Riserva Naturale estesa su 285 ettari, il litorale roccioso di Punta Aderci si estende verso nord dal porto e dalla zona industriale di Vasto fino al Lido di Casalbordino e alla foce del fiume Sinello. La vegetazione alterna le specie più tipiche della duna (gramigna delle spiagge, sparti, elicriso) a boschetti di tamerici e robinie.

I sub che si immergono nelle acque di Punta Aderci possono osservare salpe, labri e anemoni di mare. Da terra, guardando verso il largo, si può assistere alle evoluzioni di delfini, in particolare della stenella e del tursiope.

Gli appassionati di birdwatching, tra i campi possono osservare il cardellino, la rondine e la sterpazzola, e rapaci come il gheppio, la poiana e l’albanella. Sulla costa rocciosa si vedono uccelli di mare come la berta, il cormorano e la sterna. Sulle spiagge, tra la primavera e l’estate, nidifica il fratino, un piccolo ed elegante trampoliere.

Prima o dopo un’escursione a Punta Aderci, merita una visita il centro storico di Vasto, la Histonium degli antichi romani. Sorveglia l’abitato l’imponente Palazzo d’Avalos, che ospita degli interessanti musei ed è affiancato da un bel giardino utilizzato per concerti ed eventi. Nel 1956, una parte della collina di Vasto è franata. Sotto alla chiesa di San Pietro, crollata, sono tornati alla luce gli eleganti mosaici delle Terme romane. Nelle giornate limpide, da qui, si vedono il Gargano e le Tremiti.

Una passeggiata sulla costa di Punta Aderci

(da 50 a 80 m di dislivello, da 1 a 2 ore a/r, T)

La Riserva Naturale di Punta Aderci si raggiunge in breve dal centro, dalla statale 16 Adriatica e dal casello di Vasto Sud della A14. Dalla strada che costeggia l’orlo della scogliera ci si affaccia sulla spiaggia di Punta Penna. Da qui, una stradina indicata da cartelli porta a un posteggio e a un noleggio di biciclette.

Si continua a piedi o in bici per una comoda strada sterrata tra i campi affacciandosi su una piccola spiaggia, che prolunga verso ovest quella di Punta Penna. La strada sterrata scende leggermente, lascia a destra un sentiero segnato dalla sezione di Vasto del CAI che scende verso la spiaggia, e piega gradualmente a sinistra.

Una salita accanto a una staccionata consente di arrivare alla panoramica sommità del promontorio di Punta Aderci, a 26 metri di quota sul mare, dove ci si affaccia su un grande trabocco che è stato ricostruito da qualche anno. Dove il sentiero s’innesta nuovamente sulla strada sterrata, una deviazione segnalata porta a destra alla spettacolare spiaggia di ciottoli di Punta Aderci, affiancata da scogli dalle forme bizzarre e da un canneto. Si torna indietro per lo stesso percorso, tra andata e ritorno la passeggiata richiede poco più di un’ora.

Chi cerca un’escursione più lunga può iniziare dal posteggio del Belvedere, all’estremità meridionale (verso Vasto) della strada che si affaccia dall’alto sula spiaggia. Un altro sentiero segnato dal CAI scende all’arenile, che poi si segue verso nord per poi risalire verso il promontorio. Si può anche partire dalla spiaggia di Punta penna, indicata da altri vistosi cartelli. Chi sceglie una delle ultime due soluzioni deve fare attenzione alle aree che vengono chiuse e delimitate ogni anno per tutelare la nidificazione del fratino.

Poco a nord del faro, una strada scende alla spiaggia di Punta Penna. Dal posteggio, si continua a piedi sull’arenile, superando un piccolo bar, e raggiungendo un torrione e una scogliera di conglomerato. In questo tratto occorre fare attenzione alle aree chiuse per tutelare la nidificazione del fratino.
E’ anche possibile arrivare alla Riserva di Punta Aderci da nord, seguendo a piedi o in mountain-bike la ciclabile che segue la massicciata ferroviaria dal Lido di Casalbordino e costeggia la spiaggia di Mottagrossa.

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